“Incastrati”, risate di impegno civile

Incastrati. (L to R) Salvatore Ficarra as Salvo, Valentino Picone as Valentino in episode 201 of Incastrati. Cr. Valentina Glorioso/Netflix © 2023

Si snoda sullo sfondo siciliano la serie “Incastrati” del duo comico Ficarra& Picone. La seconda stagione (6 episodi) viene diffusa dal 2 marzo in 190 Paesi. Oltre a Salvo Ficarra e Valentino Picone, nel cast troviamo Leo Gullotta, Anna Favella, Marianna Di Martino, Maurizio Marchetti e Tony Sperandeo.

Con “Incastrati” Ficarra&Picone lanciano un messaggio di impegno civile. “Il fatto di prendere in giro la mafia – racconta Picone – è un dovere. Siamo tutti figli di quelle stragi. Non possiamo dimenticarle, dimenticare chi ha dato la vita. Sono i nostri eroi: Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, padre Pino Puglisi”. Picone aggiunge: “Non avremmo mai messo la mafia nella serie Tv se non avessimo sentito di poter dire qualcosa di nuovo. E per noi era importante affermare che non dimentichiamo, soprattutto per le giovani generazioni”.

Un boss in salotto. Tra relazioni familiari e turbolenze sentimentali, i due tecnici di elettrodomestici Salvo e Valentino si trovano impantanati in una sequela di equivoci e situazioni al limite quando con il loro furgone investono il boss latitante Mario Martorana e il gregario Tonino Macaluso…

Pros&Cons. L’umorismo acuto e brillante, con sfumature irriverenti, è spesso capace di farsi portatore di un messaggio sociale importante, tra valore della memoria e ricadute educative. È una tendenza del cinema e della serialità Tv maturata al crocevia del nuovo millennio: è il filone sulla Shoah, grazie a “La vita è bella” (1997) o di recente “Jojo Rabbit” (2019); è quello di impegno civile con titoli come “La mafia uccide solo d’estate” (2013) e la serie “Incastrati” di Ficarra&Picone.

Il duo siciliano, attraverso le (dis)avventure di due operai, racconta la presenza della mafia che serpeggia nella comunità isolana in maniera ingombrante e minacciosa. Lo stile del racconto è tragicomico, puntando a un cesellato mix di battute e gag, con citazioni qua e là dai fratelli Coen e Quentin Tarantino a Massimo Troisi.

“Incastrati” si serve di una comicità farsesca per ridicolizzare le dinamiche mafiose, usi e codici della malavita. Ficarra&Picone non risparmiano anche il giornalismo avvitato nell’autoreferenzialità, grazie al personaggio del reporter Sergione (Sergio Friscia), e il mondo della serialità Tv: prendono in giro la foga da spin-off e prequel, la scrittura di dialoghi o i doppiaggi strampalati; uno sguardo giocoso anche verso il pubblico, preda di manie da binge-watching e curiosità morbose.

A giudicare dai primi episodi visti in anteprima, “Incastrati” ha un andamento sicuro, brillante e godibile, in linea con la filmografia di Ficarra&Picone.

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