La rapa, dalla Siberia ai ristoranti ricercati

“Il prossimo anno vorrei introdurre nel mio orto una aiuola di… rape. Si tratta di un ortaggio poco conosciuto che oggi molti gustano solo nei ristoranti. Ma un tempo figurava sulle tavole più povere della gente di campagna. Vorrei sapere come coltivarla”.
Angelina (Telve)

La rapa (Brassica rapa) è una orticola originaria della Siberia e che si consuma nel periodo invernale, utilizzando la radice, ma anche le foglie, cotte a mo’ degli spinaci. Nelle regioni del Nord Europa è consumata anche sotto olio, sott’aceto o in salamoia e aromatizzata con spezie. Pur essendo biennale negli orti si coltiva come annuale. Nel primo anno produce una radice carnosa di forma e dimensioni varie a seconda delle varietà (globosa, appiattita o allungata).

Il colore della radice è bianco, giallo o viola e la polpa bianca e croccante. Nel secondo anno la pianta fiorisce e la radice diventa legnosa e non commestibile. La rapa ama climi freddi (resiste fino a -10°C) e umidi. Ama terreni freschi, profondi e drenati. Ha bisogno di moderati apporti azotati e abbondanti irrigazioni. Va seminata da luglio a settembre, a file, su suolo lavorato e pulito. La raccolta è scalare; le radici, se sterrate e non lavate, si conservano in frigo per 3-4 mesi. Le varietà consigliate sono la rapa bianca “Palla di neve” per raccolti sia primaverili che autunnali e la rapa di Milano dal “colletto viola” per raccolti autunno-invernali.

Radici dette “minori” rispetto alla classica rapa, ma molto ricercate dagli chef, sono le rape “scorzanera” e “scorzabianca”.

La scorzanera (Scorzanera hyspanica) è pianta erbacea biennale, coltivata come annuale. Nel primo anno forma una radice a fittone simile a quella delle carote, dalla polpa carnosa nera in superficie e bianca internamente. La varietà più diffusa è la Mammouth a radice dolce e lunga e senza cuore. Si consuma cotta.

La scorzabianca (Tragopogon porifolius) è anch’essa biennale trattata come annuale e conosciuta anche con il termine “barba di becco”. Produce una radice bianco giallastra e carnosa dalla forma conica o affusolata lunga anche oltre 30 cm. Normalmente si seminano a dimora in aprile-maggio su terreni liberati da altre colture (pisello, spinacio). Richiedono poche cure, ma vanno tenute sempre pulite dalle erbe infestanti. Si raccolgono a fine estate (ottobre). La varietà consigliata è la “Gigante di Russia” a radici tenere e lisce.

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