La TV italiana, settant’anni portati bene?

“Fra trent’anni l’Italia sarà non come l’avranno fatta i governi, ma come l’avrà fatta la televisione”. Concordiamo in pieno con questa frase di Giacomo Devoto, glottologo e linguista italiano che campeggiava sul maxi schermo nella tarda serata del 28 febbraio, durante il programma “La TV fa 70”. La trasmissione, ideata per ripercorrere i 70 anni di storia della TV pubblica italiana, è condotta dal giornalista Massimo Giletti, tornato in Rai dopo sette anni consecutivi di assenza. La frase del professor Devoto ha offerto lo spunto per avviare un dibattito sulla TV del passato, del presente e del futuro. Confronto con protagonisti Bruno Vespa, Enrico Mentana, Iva Zanicchi, Simona Ventura.

Cosa è stato “La TV fa 70?”, presentato come programma-evento? Un grande contenitore nel quale l’intrattenimento ha preso una preponderanza eccessiva rispetto al racconto giornalistico su come la TV sia nata e sull’impatto sulla società di allora. Ricordiamo che quando la Rai dà il via alle trasmissioni televisive, il 3 gennaio 1954, programmi quali “Non è mai troppo tardi” con l’indimenticabile maestro Manzi o anni più tardi il sapere divulgato in televisione da Piero Angela (ricordato con la giusta attenzione dal figlio Alberto), hanno insegnato a leggere e scrivere a milioni di persone quando il diritto all’istruzione non era ancora garantito in tutta Italia. La società, la scienza, la tecnologia, l’arte e la cultura sono state raccontate con un linguaggio accessibile a chiunque fosse curioso della conoscenza.

Al netto di qualche momento interessante – su tutti, ricordiamo la telecronaca dello sbarco sulla Luna del 20 luglio 1969 e l’indimenticabile annuncio in diretta TV da parte del giornalista Tito Stagno: “Ha toccato! Ha toccato il suolo lunare” -, “La TV fa 70” è stato soprattutto un grande carosello di sigle indimenticabili, di programmi-culto (da “Teatro 10”, a “Fantastico”, a “Quelli della Notte”, nel 1985 primo programma della Rai in onda dopo le 23).

Ben più utile per maturare una coscienza critica sulla nostra TV è il format che ha prodotto “TV Talk”, in onda ogni sabato alle 15 su Rai 3. In questa trasmissione, iniziata nel 2001 su TV2000 con il titolo “Il Grande Talk” e ancora condotta dal giornalista Massimo Bernardini, la TV e i media riflettono criticamente su loro stessi. Punto forte del programma sono gli analisti: studentesse e studenti di Scienze della Comunicazione, che offrono una lettura critica dei programmi trasmessi la settimana appena trascorsa, sempre supportata dal dialogo con il cast e lo staff dei format analizzati, dall’analisi dei dati di ascolto, dal riscontro del parere del pubblico tramite i social e dal pensiero di esperti in studio, tra i quali Giorgio Simonelli, docente di Teoria e tecniche del linguaggio giornalistico al Corso di Laurea in Linguaggi dei Media, presso l’Università Cattolica, ospite fisso del programma.

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