La vita messa a nudo

Kevin Brooks (traduzione di Giorgio Salvi), Naked – Piemme, 2016, p. 383, euro 18,50 – e-book euro 6,99 – Età di lettura da 14 anni

Londra 1976: un'estate di caos, punk, amore e un ragazzo chiamato Billy The Kid. Un'estate di calura e eccessi, di musica e violenza, di amore e odio, di paradiso e inferno. È l'estate in cui Lili, voce narrante di “Naked” (Piemme) incontra William Bonney (Billy the Kid), un ragazzo di Belfast. E da quel giorno la sua vita non è più la stessa.

Lili ha 16 anni e frequenta una scuola privata a Hmpstead, quartiere di Londra. Un giorno si trova in mano una chitarra basso: è l'affascinante Curtis Ray a dargliela. Curtis è un genio musicale e ha la capacità, l'ego e l'energia giusti per portare la sua band, I Naked, su un palco importante per vivere il suo “sogno rock” al tempo della nascita del punk. Non passa molto che Lili lo segue e diventa pure la sua ragazza. Le cose si complicano quando alla band si unisce William Booney, misterioso ragazzo irlandese, che dà un tocco speciale alla musica dei Naked. La sua forza, la sua calma e il suo mistero attraggono Lili molto più della realtà maniacale e drogata di Curtis. È l'inizio della fine. O l'inizio del principio?

Una storia intensa che si legge d'un fiato. Una storia piena di grandi passioni, forti emozioni, incondizionato coinvolgimento, sogni più o meno realizzabili e ideali importanti. In questo romanzo si affrontano temi difficili come il terrorismo, la droga, lo sfascio della famiglia, il potere del denaro e della notorietà. Kevin Brooks non risparmia niente al lettore e gli offre tutto con schiettezza. “Naked”, a nudo, non è solo il nome della band punk di questi ragazzi, ma anche la situazione in cui i loro sentimenti, le loro esperienze, e la loro vita vengono a trovarsi: a nudo, appunto. È la storia di una band, della vita, della morte e di tutto quello che ci sta nel mezzo. Un libro che i ragazzi di oggi possono leggere come storia antica (il punk degli anni '70), ma il cui panorama emozionale non ha tempo ed è perfettamente uguale al loro. Ed è di questo tipo di storie forti che i ragazzi hanno bisogno nel loro processo di crescita: storie che li scuotano, che li facciano riflettere e che li sappiano coinvolgere facendo positivamente leva sulle grandi emozioni di cui sono capaci.

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