“L’asino scomparso”, un silent book tutto da scoprire

Gli albi illustrati senza parole non sono semplicemente degli albi cui è stato tolto il testo. Sono lavori ispirati, progettati e creati per raccontare una storia con la sola forza delle illustrazioni: ogni silent book è basato su una narrazione con una precisa evoluzione, ma non ci sono le parole per raccontarla. Molti di questi libri senza parole sono semplici solo all’apparenza, la loro comprensione, infatti, richiede attente competenze cognitive, deduttive, logiche e narrative, per cui sono più complessi di quanto possa sembrare. Se pur di diverso livello, alcune facili, altre meno, quelle dei silent books non sono narrazioni scontate, anzi, spesso ruotano intorno ad una brillante e solida idea originaria e si sviluppano nella sua progressiva epifania, non sempre subito evidente.

Questo è ciò che accade in L’asino scomparso (Caissa; età 4+), la storia di un signore che aveva due asini. Una mattina uno dei due non è al suo posto, così lui si mette in groppa all’altro e parte per cercarlo. Nel percorso incontra diversi animali che, sentendo le sue grida e percependo la sua preoccupazione, si accodano nella ricerca. Un uccellino, una tartaruga, altri non ben definiti pennuti e una scimmia, tutti dietro all’omino sull’asino nero in fila verso il tramonto. Raggiunta una rupe, sconsolati, cedono all’evidenza che ormai l’asino è perso e mogi mogi tornano indietro. Arrivato a casa, però, l’omino è accolto da una piacevole sorpresa: il suo altro asino, quello bianco, sta tranquillamente mangiando al suo posto. Ma ecco che si fa buio e, adesso, è l’asino nero a scomparire… La storia inizia da capo.

Non è immediato capire ciò che succede in questo libro, anche se un possibile indizio è già presente sui versi di copertina (ma chi si ferma a guardare questa parte dei libri…?). I lettori, piccoli e grandi, dovranno scorrere più volte le pagine per scoprire la storia che raccontano. Anzi, le storie. Sì, perché ognuno, pur guidato verso un unico finale, potrà dare la sua lettura alle illustrazioni in base al suo modo di vedere e di interpretare ciò che gli sta davanti. è questa la ricchezza degli albi illustrati senza parole. In ogni loro storia c’è un inizio, succede qualcosa e c’è un finale. Tutto quello che sta in mezzo ce lo mette il lettore come vuole, raccontandolo a sé o a chi gli sta vicino.

La qualità di questo libro, come degli altri buoni silent books, sta nell’attento studio e preciso rapporto tra colori, immagini, composizione delle pagine. Una grammatica visiva fatta di regole perfette con due colpi di scena che danno forma e ritmo alla narrazione, guidando con ironia nella lettura.

Certo, i bambini rimangono affascinati dalle sole immagini più dei grandi, che, invece, a volte si spaventano davanti all’assenza di parole. Ma è dialogando insieme che se ne colgono appieno i vari contenuti e la lettura, anche senza testo scritto, diventa di nuovo una bella esperienza.

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