L’omaggio a Chaplin dell’Orchestra Haydn l’8 febbraio all’Auditorium di Trento

Il capolavoro del grande cineasta vedrà il ritorno sul podio dell’Orchestra Haydn di Timothy Brock, direttore e compositore specializzato nella rappresentazione di film muti con accompagnamento musicale. Foto © Roy Export S.A.S./Ufficio Stampa Orchestra Haydn

La Stagione Sinfonica della Fondazione Haydn 2023/2024 prosegue nel solco del ritorno sul podio dell’Orchestra di Timothy Brock, direttore e compositore specializzato nel repertorio della prima metà del XX secolo e in rappresentazioni di film muti con accompagnamento musicale, e del cinema di Charlie Chaplin. Mercoledì 7 febbraio a Bolzano (ore 20) e giovedì 8 febbraio a Trento (ore 20.30), nei rispettivi Auditorium, è in programma uno dei capolavori del celebre regista, City Lights (Luci della città), con l’esecuzione dal vivo della colonna sonora. Un rinnovato connubio tra musica e cinema, dopo che nel 2021 l’Orchestra Haydn, sempre con la direzione di Timothy Brock, aveva accompagnato le immagini di un altro caposaldo della filmografia chapliniana, Tempi Moderni.

Popolarissimo capitolo delle avventure di Charlot, Luci della città è una commedia romantica dal carattere ironico e melanconico, in cui il vagando protagonista della pellicola si innamora di una povera fioraia cieca, che lo scambierà per un milionario, decidendosi di aiutarla a guarire. Dopo varie vicissitudini, tra cui un incontro di boxe e il salvataggio di un effettivo milionario, Charlot riuscirà a trovare i soldi per curare la fioraia e permetterle di riacquistare la vista, coronando così il proprio sogno d’amore.

La colonna sonora di Luci della città, così come quella di diversi film di Chaplin, reca la firma dello stesso regista, che per la musica nutrì grande passione sin da piccolo, prima suonando da autodidatta un vecchio violoncello e poi, quando ebbe abbastanza risorse per comprarlo, avvicinandosi al violino. Chaplin scrisse canzoni e varie melodie, ma anche danze dal taglio più disparato, che distribuì poi a piene mani nelle sue colonne sonore. Quella di Luci della città, la prima di Chaplin, fu arrangiata e orchestrata da Arthur Johnston e da Alfred Newman sotto lo sguardo vigile dello stesso Chaplin, affinché i due arrangiatori non calcassero troppo la mano sull’aspetto comico, rischiando di deformare la semplicità e la leggerezza che l’artista voleva evocare. C’è di tutto nella musica di Chaplin: c’è il jazz, c’è il valzer, c’è il mambo, c’è Puccini, c’è La Violetera di José Padilla, ci sono accenni a Liszt, Debussy, Rimskij-Korsakov. Ma alla fine, ciò che unisce tutto è il genio di Chaplin e la sua capacità di dipingere senza l’uso di una singola parola l’intero mondo espressivo di un personaggio. Anche attraverso la musica.

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