L’ultimo telegramma

La simpatia di cui Carlo Azeglio Ciampi godeva anche fra la gente trentina si era manifestata nel 2006 quando in molti lo avevano accolto con la simpaticissima moglie Franca per il Premio De Gasperi.

La sua dedizione al servizio, la sua passione per la democrazia e l'attaccamento alla Patria nel senso costituzionale sono peraltro testimoniati anche da un testo forse poco sottolineato in questi giorni di cordoglio: l'ultimo telegramma dettato ai suoi collaboratori del Senato e inviato ai primi di luglio al presidente Ugo Rossi. Dicendosi dispiaciuto per non poter salire a Trento per la cerimonia, Ciampi scrive: “L'età non mi consente di assumere siffatto impegno è cià è causa di un duplice rammarico: per l'alto significato dell'iniziativa e per la personalità che viene premiata in questa settimana edizione”. Elogiando Draghi, Ciampi scriveva che “in questo nostro tempo tormentato, carico di mille incertezze, l'Europa tutta fa affidamento su di lui, sa di poter contare sulla sua competenza e sul comprovato spirito di servizio. Guadagnare la fiducia delle istituzioni, degli operatori, dei cittadini è il più ambito riconoscimento per un banchiere centrale…”. E sicuramente anche per un amministratore pubblico.

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