Non c’è orto senza dalia

“Nell’orto di mia nonna non mancavano mai piante di dalia dai delicati o vistosi fiori, di cui conservava e riutilizzava i tuberi per gli anni successivi. Vorrei coltivarli nel mio giardino di città. Come fare?”.
Giuliana (Levico Terme)

La dalia si può, a ragione, definire la pianta da fiore più classica delle zone rurali. Questa tuberosa dalle bellissime e lunghe fioriture estivo-autunnali si adatta bene al giardino di campagna, negli angoli dell’orto, nelle aiuole dei cortili o in grandi vasi sulla terrazza. è originaria del Messico. Dahlia Imperialis è il nome botanico e fu così chiamata in onore del botanico che per primo la studiò, lo svedese Andreas Dahl. Le prime dalie avevano fiori semplici di colore unico. In seguito furono scoperte dalie di dimensioni minori dalle quali i ricercatori hanno selezionato le dalie oggi in commercio.
La dalia è esigente in fatto di annaffiature soprattutto in estate-autunno periodo che corrisponde alla piena fioritura. Un accorgimento utile allo scopo è la creazione, alla base del ceppo, di una conca in modo da facilitare l’accumulo e l’assorbimento dell’acqua. Non annaffiarle troppo! Si rischiano gravi danni alle foglie causa ustioni dovute all’“effetto lente” delle gocce d’acqua colpite dai raggi solari.
Questo fiore ha bisogno di una buona fertilizzazione chimica dopo la prima lunga fioritura (fine di luglio) per stimolare nuovi fiori e assicurare il giusto vigore alle piante.
Le varietà di dalia a forte sviluppo (decorative, cactus) proprio per la loro crescita in altezza e la fragilità dei fusti erbacei hanno bisogno di sostegni infissi nel terreno: paletti in legno, canne di bambù o tutori di plastica dura o metallo. Il fusto man mano che cresce va legato al sostegno con spago, rafia o filo di plastica. Per questo motivo si consiglia di infiggere nel terreno il palo già al momento dell’impianto dei tuberi, per evitare che, piantandolo successivamente, vengano danneggiati tuberi e/o radici.
Dal punto di visita sanitario le dalie non soffrono di attacchi fungini tali da comprometterne sviluppo e fioritura. Sono invece devastanti gli attacchi di afidi e di ragnetti rossi. Servono trattamenti mirati con insetticidi e/o acaricidi ai primi sintomi della presenza dei parassiti.

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