“Ogni giorno affiorano nuovi cadaveri”

Somm: Da Milange la lettera di un missionario trentino che racconta l’impatto del ciclone sulla popolazione

Pace e Bene!

Grazie della vostra e-mail, del vostro affetto e della premura. Nei giorni scorsi non potevo scrivere perchè la rete era muta; il ciclone ha spazzato via parecchie antenne, quindi non potevo entrare in internet.

Il ciclone era indirizzato anche a Milange, tanto che eravamo preoccupati e preparati a tutto, ma poi… ha cambiato direzione e qui a Milange abbiamo avuto solo gli ultimi colpi di coda: piogge forti, vento, paura,… ma niente danni.

Nella Zambezia soltanto Maganja da Costa, Nicoadala, Namacurra, Quelimane, Morrumbala, Mopeia,.. hanno avuto grandi danni e inondazioni, non però come a Beira, Chimoio, Malawi sud verso Morrumbala, Zimbabwe dove è stato veramente un disastro. Pensato che in una giornata sono caduti più di 600 mm di acqua con un vento a 150 – 200 km che ha scoperchiato case, magazzini, fabbriche ed ha portato via capanne e tutto ciò che trovava; un vero disastro. I morti non si contano; dicono più di 1000; ma ogni giorno affiorano nuovi cadaveri sulle acque che ancora invadono la regione. Per fortuna ha smesso di piovere in quelle zone e quindi si comincia a contare i danni e a raggiungere i villaggi più lontani. Stiamo tentando tutti di dare una mano come possiamo e a inviare aiuti: cibo, vestiti, pentole, materiale vario per ricostruire almeno le capanne. Noi qui a Milange ringraziamo il Signore per lo scampato pericolo e tentiamo di continuare con la vita, anche se il clima sembra modificato sensibilmente: acquazzoni improvvisi e frequenti durante il giorno con schiarite momentanee; temperature alte fino a 35 gradi con improvvisi sbalzi e abbassamenti fino a 18 gradi. La gente ne risente molto soprattutto i bambini con febbri e bronchiti. Il tempo sembra impazzito. Speriamo che con i giorni che passano tutto si sistemi e ritorni alla normalità. Che il Signore ci aiuti a ritrovare serenità e fiducia: la gente ha paura e soffre.

A parte gli gli acciacchi della vecchiaia, non posso lamentarmi. Il mio lavoro continua come sempre: in parrocchia, come cappellano, assistenza alle suore e alle comunità cristiane, alla scuola agraria che in questi giorni passa a essere “Istituto Agrario di Milange”. Tutto questo vuol dire cambiare metodo di lavoro e di gestione. Noi frati abbiamo la direzione della scuola, mentre il governo provvede ai programmi e al pagamento dei professori. Gli alunni fino ad ora sono 450, ma ne dovremmo accogliere altri che vengono da altre province.

La biblioteca e la sala di informatica della scuola agraria stanno funzionando, anche se con difficoltà, siamo agli inizi.

Anche la costruzione della tettoia in parrocchia procede bene e siamo a buon punto. Abbiamo gettato tutto il pavimento e le fondazioni perimetrali e già innalzato le colonne portanti di tutto il tetto. E’ una grande costruzione che funzionerà come chiesa dal momento che la chiesa di Milange, anche se grande, non può contenere la moltitudine di gente che vuole assistere alla messa domenicale. Per la costruzione non abbiamo mezzi meccanici, solo badili, 4 carriole, ponteggi preparati al momento con assi e pali,.. e poi tutto a olio di gomito. Sono però contento perché i nostri muratori sono formidabili sia nel lavoro che nella precisione.

Vi prego di salutare tutti gli amici del Centro, Don Cristiano e tutti i giovani che sono passati da queste parti. Ora non mi resta che augurarvi una buona Quaresima e poi una Santa Pasqua. Che il Signore vi tenga sempre in salute e vi accompagni sempre.  

Frà Celestino Miori

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