Provanare il variegato, crisantemi o margherite, peronospora del Brasile

PROVANARE IL VARIEGATO. Alberto Armellini di Campo Trentino ci chiede come “provanare” il variegato in serra da consumare in inverno.

Gentile lettore, il variegato è uno dei tanti tipi di ortaggi da foglia o da radice meglio noti come Radicchi o cicorie coltivati abbondantemente in tutti gli orti familiari. Ne fanno parte i ben noti pan di zucchero, cicoria milanese, radicchio di Treviso, quello a palla di Verona, i radicchi variegati di Castelfranco e di Lusia, il radicchio da radice genovese e la catalogna.

Coltivati in piena terra per conservarsi durante la stagione fredda vanno protetti. Lo si può fare allestendo direttamente un minitunnel di materiale plastico sull’aiuola o coprendo la stessa con una rudimentale tettoia, oppure utilizzando foglie secche, stuoie di canna, paglia o un telo di tessuto non tessuto.

Ma il mezzo più semplice e sicuro è quello di “provanare” i cespi in serra. Basta levare le singole piantine avendo cura di non danneggiare le radici e interrarle, dopo averle ripulite da eventuali foglie esterne vecchie o ingiallite, in un angolo della serra dopo aver preparato dei solchetti distanti 15-20 centimetri. La distanza tra i solchi e tra le piante è importante per evitare eccessiva umidità che porterebbe all’insorgenza di marciumi. La provanatura è consigliata anche per altri ortaggi quali sedani, endivie, biete da coste, prezzemolo. Queste verdure si potranno poi prelevare per il desco familiare alla bisogna

Durante l’inverno e nelle ore calde del giorno arieggiare la serra per evitare condense o stillicidi.

Sotto serra si possono seminare anche adesso insalate, ravanelli e lattughe. Saranno pronte alla raccolta per Natale.

CRISANTEMI O MARGHERITE? I crisantemi “moderni” sono spesso chiamati “margherite”, ma le piante che si trovano nei garden center o dai fiorai a partire da ottobre sono crisantemi veri e propri. Questo fiore tuttavia fa parte della stessa famiglia delle margherite, cioè delle composite.

Nei paesi anglosassoni il fiore è considerato una comune pianta ornamentale che si vende tutto l’anno e dona un tocco di colore a salotti e cucine. In Italia invece è considerata il più classico tra i fiori dei morti perché si usa proprio per ornare le tombe dei defunti in occasione delle festività di inizio novembre. La pianta è perenne e quindi rifiorisce per più anni. Il crisantemo che negli ultimi anni viene più venduto da noi appartiene ad un vasto gruppo di ibridi di Crysantemum coreanum. La pianta ha un portamento eretto e fusti molto ramificati che portano decine di fiori. E’ sicuramente il migliore fiore da vaso. Per mazzi fioriti recisi sono consigliati i crisantemi a fiore grande e singolo.

PERONOSPORA DEL BASILICO. Una lettrice di Rovereto ci scrive lamentando che quest’anno non ha potuto fare il pesto in quanto il suo basilico ben sviluppato al momento ella raccolta le foglie presentavano la pagina inferiore coperta da una patina granulosa dapprima olivastro, poi marrone scuro. Molte foglie sono ingiallite in poco tempo e molte sono cadute a terra.

Non ci sono dubbi per quest’anno il pesto dovrà acquistarlo!

Il suo basilico è stato colpito dalla peronospora del basilico (peronospora lamii), malattia comparsa da noi solo recentemente (1999) e che interessa anche la salvia. In casi gravi le foglie anneriscono e cadono. Può portare alla morte di singole piantine. Il malanno si manifesta a maggio per poi scomparire nel periodo estivo e ricomparire in autunno. La prevenzione consiste nel limitare le irrigazioni serali e i ristagni di umidità. La lotta diretta si esegue trattando a partire da aprile a fine maggio con sali di rame (ossicloruri o poltiglia bordolese).

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