Raccolta dei cachi

RACCOLTA DEI CACHI. I cachi o diospiri vanno raccolti prima delle gelate tardo autunnali. Il momento giusto è quello di quando hanno assunto la buccia esterna ha assunto una colorazione arancione uniforme. Non sono ovviamente ancora maturi in quanto la polpa è ancora allappante. Lo stacco deve avvenire usando un coltello affilato che tagli il picciolo altamente legnoso. Raccoglierli strappandoli dalla pianta può causare lesioni e quindi successiva insorgenza di marciumi. Vanno posti ad ammezzire in platò di legno o cartone ad uno strato. Se si vuole farli maturare un poco ala volta, alla bisogna, basta porne qualcuno sopra una cassetta di mele. L’etilene che si sviluppa dalla mele fa addolcire i cachi e velocizza la maturazione.

RADICCHI A RISCHIO OIDIO. Se il radicchio variegato trapiantato in estate presenta problemi di mal bianco è consigliabile mettere in atto subito alcuni accorgimenti di tipo agronomico. Piantare innanzitutto i cespi a distanze di 50 cm. tra un cespo e l’altro per favorire l’arieggiamento. Togliere ogni tanto le foglie alla base (2 alla volta) sia perché sono comunque inadatte al consumo, sia per ridurre al massimo l’eccesso di umidità. Intervenire con trattamenti a base di zolfo indispensabili soprattutto sul variegato. Eventuali marciumi sul radicchio di Lusia sono insanabili. Nel caso eliminatore la pianta malata, mentre su quelle ancora sane intervenire con sali di rame. Il prossimo anno poi non ripiantare lo stesso tipo di verdura nella stessa aiuola, ma lasciar passare almeno 2-3 anni, piantando altre orticole, meglio se da radice.

CARO LETAME. Il letame è il miglior fertilizzante del terreno, quello che è da sempre chiamato anche “re dei concimi”. Apporta una miriade di nutrienti al terreno, carbonio, ossigeno e idrogeno in primis che sono anche i primi costituenti della materia organica. Seguono azoto, fosforo, passio, magnesio, calcio, boro rame. ferro, zinco. Il rilascio di questi nutrienti non è veloce come quelle dei fertilizzanti chimici, ma a lenta cessione, più in linea con le capacità di assorbimento delle piante. per questo ha anche minori perdite per via del dilavamento. Importante poi il fatto che con il letame la fertilità non si esaurisce col primo anno, ma è durevole in quanto influisce in maniera determinante sulla struttura del suolo per l’apporto di humus stabile e quindi di sostanza organica, sempre ben sfruttata dalle piante orticole e ornamentali che siano.

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