Ravanelli sotto serra, zampe di asparago, corteccia di aghifoglie

RAVANELLI SOTTO SERRA. Nei tunnel, serre o minitunnel allestiti in autunno per proteggere le ultime verdure da foglia o da radice dal freddo invernale è giunto il momento di pensare alla semina delle primizie primaverili quali ravanelli, rossi tondi o bianchi a candela, ma anche valeriana o insalate. Il segreto di una buna produzione è strettamente legato alla luce. Tenere poi presente che il ravanello non ama le concimazioni organiche fresche, ma si avvantaggia della sostanza umificata proveniente da apporti organici dell’anno precedente. I semi, sia dei ravanelli, sia delle insalate sono molto piccoli per cui si consiglia di mescolarli, prima della distribuzione con della sabbia fine asciutta. Se le piantine crescono eccessivamente fitte, vanno diradate alla seconda foglia.

Il ciclo vegetativo di queste verdure è molto corto. Seminate entro gennaio saranno pronti per la tavola alla fine di febbraio-inizia di marzo.

ZAMPE DI ASPARAGO. Chi è intenzionato alla piantagione di asparagi nella prossima primavera deve fin d’ora pensare a preparare il terreno (se non è gelato) lavorandolo in profondità con la vanga e quindi aprire le fosse destinate a ricevere le zampe dell’ortaggio. Infatti il terreno che sarà posto ai lati della fossa, sul fondo della quale non si farà mancare una abbondante concimazione con letame, compost o altro buon organico del commercio, si avvantaggia della benefica azione disgregatrice dovuta al freddo e al gelo-disgelo invernale che lo faranno “sfiorire” rendendolo soffice e minuto. Una fossa lunga dieci metri, larga 60 centimetri e profonda almeno 50, è in grado di assicurare una quantità di asparagi sufficienti per una famiglia. In vista quindi dell’impianto è bene provvedere fin d’ora alla prenotazione delle zampe.

CORTECCIA DI AGHIFOGLIE. La corteccia di aghifoglie è il materiale migliore e quello che offre il risultato esteticamente più gradevole per la pacciamatura di piante da fiore, e arbusti del giardino. Sul terreno si degrada nell’arco di qualche mese.

La corteccia pacciamante limita la crescita delle erbe infestanti agendo come inibitore fisico: impedisce la penetrazione dei raggi solari e quindi evita la germinazione dei semi. Inoltre isola il terreno sia dal gelo che dal caldo eccessivo. Essa conserva l’umidità e di conseguenza nel periodo estivo riduce sensibilmente la necessità di apporti idrici. Importante è che lo strato di corteccia sia di almeno 5-10 centimetri, che il terreno sia lavorato prima della posa e stenditura, ma anche l’accortezza di lasciare 10-15 centimetri attorno alla base delle piante per favorire la penetrazione dell’acqua ed evitare ristagni di umidità che favorirebbero muffe e marciumi.

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