Rosario Livatino, il magistrato ora beato

Un magistrato perfetto sconosciuto. Un uomo, la cui vita è diventata modello di discreta dedizione, di correttezza, di impegno per la giustizia in coerenza con i principi di una fede profonda e concreta, di forte senso civico e del dovere nella vita quotidiana come nella lotta contro poteri forti come la mafia. É questa la descrizione, che da più parti emerge, di Rosario Livatino, giovane  sostituto procuratore della Repubblica e giudice del tribunale di Agrigento, ucciso dalla mafia a 37 anni nel 1990 e beatificato domenica 9 maggio ad Agrigento, dopo che lo scorso dicembre ne era stato riconosciuto il martirio.

Una persona che si è impegnata a tutto tondo nella lotta alla mafia, senza, però, mai voler apparire, che amava lavorare per la giustizia e che concepiva questo suo lavoro allo stesso tempo come impegno professionale e civile, ma anche come preghiera. La sua storia è raccontata da Marco Pappalardo nel libro Non chiamatelo ragazzino (San Paolo) con la prefazione del magistrato Sebastiano Ardita, componente del Consiglio Superiore della Magistratura.

È la storia vera e profonda di un “credente credibile” che si legge piacevolmente, anche perché caratterizzata dal punto di vista originale che l’autore ha scelto per ogni capitolo. A raccontare del giudice, infatti, sono la sua città, la strada dove viveva con la sua famiglia, i suoi oggetti personali, i luoghi dove ha studiato e lavorato e alcuni testimoni. Il libro, arricchito dalle illustrazioni di Roberto Lauciello, è pensato in particolare per ragazzi dai 10 ai 15 anni e all’utilizzo nelle scuole. Ogni capitolo è corredato da una scheda con domande di riflessione su quanto appena raccontato, stimoli per una discussione che dalla storia di Livatino si amplia su questioni più ampie e le contestualizza nella realtà odierna.

Un nuovo volume da leggere e poi riporre sullo scaffale accanto ad altre opere importanti che hanno raccontato ai ragazzi della mafia e delle persone che hanno impegnato tutta la loro vita alla sua lotta. Per tutti, tre titoli: Io dentro gli spari (Salani) di Silvana Gandolfi, Per questo mi chiamo Giovanni (Rizzoli) di Luigi Garlando e 3P-Padre Pino Puglisi (San Paolo) anche questo di Marco Pappalardo. Storie vere, avvincenti, profonde e improntate sulla speranza. Libri “impegnati”, imperdibili per i lettori di questa età.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina