Topinambur dolce, tuberi e rizomi, radicchi

TOPINAMBUR DOLCE. Il topinambur selvatico che cresce e si nota in questo periodo vistosamente lungo i fossi, le aree incolte e sulle discariche di inerti, è facilmente riconoscibile per via dei suoi fiori del tutto simili a quelli del comune girasole, anche se più piccoli. A differenza del topinambur coltivato però non produce tuberi commestibili. Quanti amano i suoi tuberi bitorzoluti e di colore rossiccio e ne vogliono fare uso in cucina devono piantare il “Topinambur dolce”. I tuberi si possono procurare presso i vivaisti o i fiorai (ma si trovano anche al supermercato). Vanno posti a dimora a primavera nello steso momento in cui si interrano i tuberi delle patate precoci (fine febbraio). Si raccolgono poi nel tardo autunno.

TUBERI E RIZOMI. Entro fine mese è necessario sterrare e riporre le dalie all’interno. La stessa operazione deve interessare anche cormi (simili ai bulbi, ma piatti) di gladiolo, i tuberi di begonia le radici tuberizzate di gloriosa, canna, calla i rizomi degli agapanti e i piccoli bulbi delle fresie. Una volta asciugati i bulbi e tuberi vanno posti in platò o cassette di legno o cartone ad uno strato e coperti con della torba. prima dell’operazione è bene cospargerli di polvere ramata per prevenire attacchi fungini e marciumi.

In piena terra possono invece rimanere tutti i bulbi delle aiuole a fioritura primaverile come crochi, giacinto, narciso, tulipano, ranuncoli, mughetti, iris e peonie. Ugualmente in terra vanno lasciati anche alcuni bulbi a fioritura estiva quali lilium hosta, ciclamino, hemerocallis e oxalis.

RADICCHI A RISCHIO OIDIO. Se il radicchio variegato di Verona e di Lusia trapiantato in estate lamenta problemi di attacchi di oidio o mal bianco è necessario adottare subito alcuni accorgimenti di natura agronomica. Piantare innanzitutto “largo” (50 cm. tra un cespo e l’altro) per favorire l’arieggiamento. Togliere ogni 5-10 giorni le foglie basali (2 alla volta) sia perché comunque sono inadatte al consumo, sia per eliminare l’eccesso di umidità. Interventi a base di zolfo sono poi indispensabili soprattutto sul variegato. Eventuali marciumi sul radicchio di Lusia sono insanabili. Bisogna eliminare tempestivamente la pianta malata, mentre su quelle ancora sane intervenire con un trattamenti a base di sali di rame. L’anno prossimo non ripiantare lo stesso tipo di insalata nella stessa aiuola, ma lasciar trascorrere almeno 2-3 anni, piantando altre orticole, meglio se da radice.

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