Un altro punto di vista sul vuoto che ci abita

Giovedì 9 novembre ritorna il Cineforum al Polo culturale Vigilianum di Trento. Tre appuntamenti serali con il cinema in preparazione al tempo d’Avvento. Il tema, quest’anno, è suggerito dal delicato film siriano che apre il ciclo, Nezouh di Soudade Kaadan, che la distribuzione italiana ha tradotto con “Il buco nel cielo”, ma il cui significato originale è “spostamento di anime, acque e persone”.

Il buco sopra le nostre teste su cui siamo invitati a portare lo sguardo dalla rassegna è quello prodotto dalle bombe che ormai sembrano piovere un po’ ovunque e sempre più vicino, ma è anche, ad un livello più alto, il segno dell’assenza di Dio sempre più marcata nella nostra società, e il segno del vuoto sempre più disorientante che ci abita.

Lo scorso anno potevamo ancora parlare di piantare la tenda in Bethleem per attendere la nascita di un Uomo nuovo, oggi questo, con brutale evidenza, non è più possibile. Il tempo dell’attesa è finito, è tempo di un cambiamento radicale che riguarda tutti e ciascuno. Se per i popoli sconvolti dalla guerra il cambiamento è obbligato e si traduce in prima battuta in uno spostamento materiale, c’è uno spostamento e un cambiamento che anche noi europei dobbiamo compiere per sanare le lacerazioni prodotte con il nostro modello di vita. Lo racconta bene il film di Daniele Vicari Orlando (2022) che si avvale della splendida interpretazione di Michele Placido nei panni di un vecchio contadino laziale chiamato inaspettatamente al capezzale del figlio a Bruxelles. E poi c’è il buco nel cielo che sta al centro del film Soul della Pixar-Disney (2020), a dire la frattura di fondo da sanare, quella passione per la vita che sembra non riusciamo più ad accendere e ad alimentare nelle giovani generazioni. Eppure…

Ciascuno dei tre film offre anche un altro punto di vista sul buco nel cielo, che è allo stesso tempo un’apertura inedita di orizzonte e l’opportunità di una trasformazione autentica. Come sperimenta la giovanissima protagonista di Nezouh, dal buco nel soffitto scende una corda con nodi robusti che permettono di salire e di scendere. Ed è proprio questo doppio movimento di trasformazione, verso il cielo stellato e verso la terra, che ciascuno è spinto, ma anche agevolato a compiere in questo tempo.

Per chi è interessato, l’appuntamento è il giovedì 9, 16 e 23 novembre alle 20.30 al Vigilianum, in via Celestino Endrici, 14 a Trento. Ingresso libero fino a esaurimento posti, possibilità di parcheggio.

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