Un’amicizia negli anni delle leggi razziali

Ilaria Mattioni, Stelle di panno – Lapis, 2017 – 323 p. – € 12,50 – Età di lettura: da 11 anni

Carla e Liliana sono due bambine. Sono amiche. Vivono a Milano negli anni '30 del secolo scorso e la seconda guerra mondiale è sul punto di scoppiare. Liliana è ebrea. L'avvento delle leggi razziali prima annienta e poi trasforma l'amicizia tra le due bambine. Questa in poche parole la storia narrata in “Stelle di panno” (Lapis). Una storia sullo sfondo della grande storia, quella che fino ad ora non era quasi mai stata al centro di un romanzo per ragazzi: la storia del periodo in cui in Italia entrano in vigore le leggi razziali e la gente si trova improvvisamente di fronte al dramma di dover rinnegare (almeno ufficialmente) amicizie e conoscenze. Situazione ancora più drammatica, assurda e incomprensibile per i bambini che da un giorno all'altro non possono più frequentare la scuola e stare con gli amici di sempre. Dramma per i bambini ebrei, ma anche per gli altri il cui mondo non ha più i punti fissi di sempre. La storia di Carla e Liliana, infatti, passa attraverso il dolore della forzata morte della loro amicizia per l'iscrizione di Carla alle Piccole italiane, la paura dei bombardamenti annunciati dalle sirene, la cattiveria dell'esclusione e la tristezza del non potersi frequentare.

Questo romanzo, scorrevole e ben scritto, segue la cronologia dei fatti storici, approfondisce la psicologia dei personaggi e non tralascia niente di ciò che è avvenuto in quegli anni. Nelle sue pagine si legge della presa di potere di Hitler in Germania, della Notte dei Cristalli, di Mussolini, della politica fascista e di chi non fa mistero di dissociarsi da essa, della politica sulla razza, dei rastrellamenti, dello scoppio della guerra, dei rifugi anti-bombardamento, delle macerie delle case distrutte in città, della povertà degli sfollati nei piccoli paesi sul Lago Maggiore, di Radio Londra, dei partigiani, delle deportazioni verso i campi di sterminio. Non mancano nemmeno tanti accenni alla vita quotidiana degli anni '30 e '40, con le usanze del tempo, il pane nero e la scarsità delle tessere annonarie, i cinegiornali, le chiacchiere sommesse nei rifugi, i vestiti troppo corti, le canzoni. Il finale, positivo, ma non fasullo, come ben si conviene alla letteratura per ragazzi, racconta della fine della guerra, del rientro a Milano, distrutta ma libera, della gioia di poter tornare alla vita di sempre.

Un romanzo come questo a scuola può sostituire perfettamente, se opportunamente mediato e commentato, tante noiose ore di storia. Alle vicende di Carla e Liliana fanno da sfondo, infatti, anche lo sbarco degli americani in Sicilia, la linea gotica, la liberazione di Milano e di Piazzale Loreto, e molto altro che facilmente sarà ricordato dai lettori, forse più che se studiato su un testo scolastico. Un romanzo adatto ai ragazzi che da mediare per la densità delle informazioni che contiene. Oppure da consigliare per la libera lettura a chi ha buone conoscenze storiche o tanta curiosità per approfondire.

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