Vaiolo del ciliegio, pianta mangiafumo, candida calla

CANDIDA CALLA. La calla è una pianta a fioritura primaverile estiva che regala da giugno a settembre fiori ideali da recidere e da mettere in vaso in soggiorno.  Il suo fiore indicato comunemente come “Calla” è invece una “spata”, cioè una foglia trasformata, di colore banco o colorato (arancio, giallo, bianco crema rosa)  che avvolge un cilindro affusolato giallo (spadice) sul quale sono inseriti i fiori veri e propri.  I fiori candidi portati su steli lunghi  e diritti li fanno i preferiti in occasione di importanti ricorrenze quali matrimoni, ma anche per ornare altari delle chiese e delle cappelle votive che numerose si trovano sparse qua e là nelle campagne.

La pianta ama terreni fertili, umidi e ricchi di sostanza organica, esposizioni soleggiate, pur fiorendo bene anche a mezz’ombra. Si devono irrigare con costanza e concimare due volte al mese fino alla fine della fioritura.  In piena terra formano ampie macchie, ma si adattano bene anche alla coltivazione in vaso.

Le calle sono i classici fiori che crescono in zone umide quali argini di fossi, laghetti o zone molto umide.

VAIOLO DEL CILIEGIO. Il corineo o vaiolo del ciliegio è meglio conosciuto col termine “impallinatura”. Si tratta di una malattia da ugno del ciliegio. Le foglie assumono colore rossastro a macchie con bordi scuri che poi seccano lasciando cadere la parte di lembo fogliare colpita. Per questo le foglie evidenziano tanti bucchi, più o meno grandi, quasi fossero state colpite con un fucile da caccia a pallini.

Il fungo si sviluppa a partire dalla fioritura ed è favorito da piogge e alta umidità. Sul frutto si formano tacche infossate.

La difesa attiva va fatta preventivamente in primis con i trattamenti sul secco, vale a dire in autunno ala caduta delle foglie e in primavera prima dell’inizio del germoglia mento, usando rame a dose levate (2 chilogrammi per ettolitro). Durante la fase vegetativa i danni si limitano eseguendo interventi a base di Ziram.

PIANTA MANGIAFUMO. La chiamano “pianta del fumo” anche se può assorbire i veleni contenuti in 3-4 sigarette al giorno. Per i botanici risponde al nome di Beaucarnia recurvata.  Per il dizionario italiano a quello di Nolina.  La pianta merita sicuramente un posto nel salotto di casa per la sua scenicità che la fanno la regina dei centro tavola.  Originaria dei deserti del Messico dove vive grazie ala sua riserva d’acqua che immagazzina nel suo fusto tipicamente a zampa di elefante non ha bisogno di frequenti  annaffiature.  Ma se il terreno è tropo asciutto viene aggredita dalle cocciniglie cotonose.  Vive bene in terriccio di sfagno misto a argilla e sabbia.  Esposizione ideale è la penombra mentre è buona con temperature piuttosto elevate, tra i 25-28°C.

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