La vecchiaia purtroppo è l’età degli acciacchi, spesso della solitudine e dell’aver continuamente bisogno di esser aiutati dagli altri. In fondo però io penso che la vecchiaia sia l’età migliore della vita. E’ l’epoca della libertà interiore, fonte di serenità. Quando un vecchio si accorge di non aver più nulla da perdere, entra nella libertà di dire quello che pensa. Si libera dalle remore che le circostanze e le convenienze sociali gli avevano impedito di manifestare genuinamente se stesso. Il rispetto per i vecchi non è un atto di compassione. E’ il riconoscimento di una saggezza che il vecchio ha conquistato attraverso esperienze e anche attraverso sbagli. Anche nelle comunità cristiane penso che sia giusto ascoltare i vecchi che hanno saputo conservare la fede nonostante inevitabili dubbi e perplessità.
Ed è opportuno chiedere loro un ricordo nella preghiera. Perché penso che la vecchiaia sia un dono che Dio concede ai vecchi perché possano avere il tempo di pregare per sé e per gli altri.
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