Fratello lupo

René Guillot con le illustrazioni di Fabian Negrin e la traduzione di Maria Baiocchi, “Fratello lupo” – Orecchio Acerbo, 2018 – 38 p. € 8,50 – Età di lettura: da 11 anni

Spesso, più dei balsami, le parole calmano il dolore della testa e del cuore”. Lo sa bene il vecchio sciamano Yaga ed è per questo che trova le parole giuste da dire a Inuk quando sua moglie viene meno lasciandolo solo con il piccolo Olof appena nato. Grazie a queste parole, al momento opportuno, Inuk sa cosa fare: accoglie nella sua capanna di legno e di pelli di renna una lupa ferita e il suo piccolo, la cura e le mette vicino suo figlio. I due cuccioli succhiano lo stesso latte e diventano inseparabili. La loro amicizia dura a lungo anche se il piccolo di uomo e il piccolo di lupo non possono vivere sempre insieme. Sono legati come fratelli. E come fratelli sanno riconoscersi a distanza di tempo e di spazio. Non tutti, però, lo capiscono ed è per questo che il loro legame finirà col separarli definitivamente.

Questa la storia intensa di “Fratello lupo” (Orecchio Acerbo), abilmente narrata da René Guillot, autore classico della letteratura per ragazzi francese, vincitore nel 1964 del Premio Andersen. Un racconto scritto nel 1968, tradotto adesso per la prima volta in italiano e pubblicato nella collana “Pulci nell’orecchio” che raccoglie brevi opere di narrativa che sanno catturare il cuore e l’occhio dei giovani lettori. Il cuore, perché sono storie forti, anche se brevi, di bambini e ragazzi che, come Olof, vivono esperienze che li segnano nel profondo, mettendoli di fronte al mondo spesso incomprensibile degli adulti. L’occhio, perché le bellissime illustrazioni di Fabian Negrin ne sono elemento accattivante fondamentale. Interessante come i libri di questa collana siano costruiti: le tavole illustrative occupano le due prime pagine, copertina compresa, mentre titolo, autore e editore si trovano in quarta di copertina, appena dopo le ultime due illustrazioni. Nel mezzo, solo il testo. La tavole, che vanno dal generale al dettaglio, costruiscono la cornice illustrativa di un testo scritto in una lingua preziosa e elegante. Si sente che Guillot non è autore dei nostri tempi, ma la sua prosa sa farsi ugualmente apprezzare, forse non proprio dai lettori meno esperti, ma di sicuro da chi ama passare il tempo con le parole.

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