Saporito topinambur

SAPORITO TOPINAMBUR. I fiori gialli simili a margherite portati su steli alti e speso molto ramificato che vediamo in questo periodo lungo le strade, i fossi e cresciuti su materiale calcareo sono i fiori del topinambur selvatico. Di questa pianta si possono mangiare i tuberi dalle forme strane e curiose, color giallo violacea e sapore che ricorda quello del carciofo. La pianta (Heliantus tuberosus)  viene spesso coltivata negli orti e si trova in autunno anche nei mercatini rionali. La parte è perenne la parte  aerea muore a fine stagione e ricaccia prontamente a primavera. Il prodotto è molto saporito se raccolto a partire dalla fine di ottobre. I tuberi sono difficilmente conservabili per cui vanno raccolti alla bisogna durante l’inverno.  Per nuove coltivazioni i tuberi si trapiantano ad aprile interrandoli a 10 cm. di profondità. Attenzione: la pianta si espande rapidamente  per cui bisogna contenerla.

PERONOSPORA DELLE PATATE. “Le mie patate quest’anno hanno prodotto molto poco. Sono cresciute ed hanno fiorito bene, vegetato altrettanto, ma poi la parte aerea è seccata in poco tempo. Cosa è successo?”

Alla domanda della lettrice rispondiamo senza esitazione: le sue patate sono state colpite da un attacco devastante di peronospora. Dopo la dorifora infatti questa è la malattia più grave per questa coltivazione. E’ causata da un fungo (Phytophtora infestans) che colpisce indifferentemente tutti gli organi della pianta. Inizia solitamente dalle foglie, presentandosi con macchie clorotiche che successivamente imbruniscono e confluiscono fra loro fino a far narcotizzare la vegetazione piccioli e fusti compresi.  Nel frattempo le spore cadute al suolo infestano anche i tuberi originando depressioni necrotiche e marciumi secchi. La produzione viene grandemente compromessa. La malattia si previene con ripetuti interventi con miscele antiparassitarie a base di rame (ossicloruri o poltiglia bordolese) soprattutto dopo una pioggia e periodi di elevata umidità.

TERRENO ACIDO. Sono molte le piante arbustive e da fiore che vivono e vegetano bene solo in suoli tendenzialmente acidi. Non tutti però sono tali, anzi la preponderanza è di natura neutra o alcalina. Tra le specie più diffuse nei giardini figurano le ortensie, azalee, erica, magnolia orientale, pieris e skimmia. Molte anche le erbacce perenni come astilbe, pulsatilla, tanaceto e cornus. Va da sé che anche i terreni acidi tendono a perdere questa caratteristica a seguito del dilavamento da parte della pioggia e delle  irrigazioni con acque calcaree. Per mantenere una buona acidità basta concimare con fertilizzanti acidificanti come solfato ammonico o perfosfato minerale. L’assenza di acidità causa la perdita  di colore dei fiori, crescita stentata e caduta delle foglie. Anche la distribuzione di zolfo in polvere al piede e attorno alle piante e soprattutto di torbe bionde mantengono efficacemente lo status acido del suolo e quindi favoriscono attività vegetativa e fioriture abbondanti e prolungate.

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