E' una trama che vorrebbe essere realistica quella di “Anna e Yusef. Un amore senza confini”, la miniserie trasmessa in prima serata su Rai 1 il 7 e l'8 settembre, coprodotta da Rai Fiction e Italian International Film, in collaborazione con Trentino Film Commission e ambientata fra Trento, con il suo suggestivo centro storico, Castel Volturno e Tunisi.

La storia racconta di Anna (Vanessa Incontrada), fisioterapista italiana che nonostante un matrimonio fallito alle spalle si fida ciecamente del suo compagno Yusef (Adel Bencherif), ingegnere tunisino, laureatosi  in Italia. Insieme vivono a Trento con la loro bambina Nadira (Elettra Rosiello) e progettano un futuro felice e un altro figlio, nonostante i pregiudizi di molti.

Il meccanismo narrativo prevede che Yusef subisca un'espulsione esecutiva dall'Italia, che Anna lo raggiunga in Tunisia con la figlia da dove rientreranno su un barcone di profughi.

Va precisato che questa “grande storia d'amore” raccontata negli stili della fiction ha uno spunto ben preciso: nasce da un servizio del Tg1 nel 2011, visto dalla coproduttice di Italian International Film Paola Lucisano, che documentava la vicenda di una donna bionda sbarcata da un barcone di migranti. Una realtà difficile da ripresentare sulla base di tanti documentari giornalistici e affidata all'interpretazione di Vanessa Incontraga. In varie interviste l'attrice ha detto di “essere talmente immersa nella parte da aver realmente provato terrore”. Altri spunti di attualità sono la rappresentazione delle scene drammatiche della guerriglia urbana nel centro di Tunisi e del caporalato agricolo a Castel Volturno. Può aver aiutato i due attori principali l'appartenenza a due culture diverse anche nella vita: Vanessa Incontrada é italiana di orgini spagnole, mentre Adel Bencherif è algerino, molto conosciuto in Francia.

Come “limite” originale del film resta il luogo comune come di una donna italiana che sposa un uomo del nord Africa,  in questo caso non in difficoltà economiche, ma ben integrato, con un lavoro che lo appassiona, anche progettando un ponte reale e culturale.