“Il volontariato è il nostro mestiere”

La Federazione trentina Pro loco e loro Consorzi si trasforma mantenendo fede a quella “strada giusta” imboccata nel volgere di breve tempo. Gli spunti emersi dalla recente assemblea.La Federazione trentina Pro loco e loro Consorzi si trasforma mantenendo fede a quella “strada giusta” imboccata nel volgere di breve tempo. Dotarsi di uno statuto al passo coi tempi è risultato essere di “fondamentale importanza” per una realtà consolidata come quella alle redini di Ivo Povinelli impostasi linee di indirizzo a medio lungo termine e maggiori attenzioni alle incombenze squisitamente burocratiche a tutto vantaggio del volontariato in campo, forte di oltre 40 mila braccia operose.

L’assemblea straordinaria del 28 settembre scorso ha marcato un passaggio che, con l’approvazione unanime delle nuove disposizioni statutarie, configura l’ente di coordinamento e rappresentanza delle Pro loco trentine come partner di spicco nella promozione dell’offerta turistica locale, dunque per l’ente Provincia un investimento anziché un costo essendo che “metà dei risultati ottenuti in Trentino è anche merito suo”. Anno assai intenso, quello in corso, che ha visto elevare l’asticella della qualità dei servizi riconosciuti alle 180 associate, per valorizzarne il ruolo, l’immagine e l’attaccamento al territorio.

Le proposte per le quali il presidente Enrico Faes s’è pronunciato raggiante d’orgoglio, elaborate dal comitato direttivo e avanzate all’assemblea dei soci per la loro approvazione – quorum deliberativo raggiunto per un soffio – sono di portata tale da aver fatto emergere “la necessità di riscrivere completamente lo statuto” a partire dalle funzioni in capo agli organi direttivi (scadenza naturale in primavera del 2020) finora non esplicitamente menzionate nero su bianco. In soldoni, modifiche che si esclude possano incidere sull’operato della Federazione facendo di questo uno dei primi statuti di un’organizzazione no profit allineatasi alla riforma del Terzo settore.

I motivi sono imputabili alla mancanza di organicità di uno statuto vecchio di trentacinque anni quanto la Federazione medesima, alla mancanza di opportune indicazioni al nuovo assetto operativo e, non da ultimo, l’adeguamento alle esigenze della contemporaneità in funzione degli scenari turistici provinciali.

Tre le novità poste in votazione all’insegna di una più efficiente organizzazione interna, peraltro nell’alveo della continuità: la figura del presidente eletta non più dai soci bensì dal comitato direttivo; l’inserimento di un revisore contabile nell’attuale organo di controllo con la possibilità di costituire un organismo di vigilanza a tutela degli amministratori e dei collaboratori; la nomina di un comitato scientifico di supporto alla validazione del Piano strategico quadriennale soggetto a verifica periodica in sede assembleare.

In primo piano, oltre a ciò, l’affiliazione alla Confcommercio Trentino per l’espletamento di servizi di assistenza legale e fiscale nonché l’imminente lancio della ”formazione per l’innovazione organizzativa” articolata in seminari gratuiti volti a sostenere la crescita e l’innovazione interna alla governance e al management federale.

Perché “fare il volontario è quasi un mestiere”. Tradotto, occorre conoscere, saper fare (bene) e saper essere.

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