La memoria popolare, specchio dell’anima

Alla scoperta di tradizioni e leggende del territorio trentino e altoatesino

Bolzano – “Trentino (Welschtirol) e Alto Adige (Südtirol): due parti di un unico vissuto di gente di montagna, alle volte molto simili fra loro”. La vede così la narratrice Brunamaria Dal Lago Veneri, di cui si presentano in questo giorni due volumi gemelli: “Trentino. Una guida curiosa” e “Alto Adige Südtirol. Una guida curiosa” (ed. Raetia di Bolzano).

Perché il lago di Tovel un tempo era rosso? Come mai Rovereto è chiamata la “città della seta”? Com’è possibile che a Montagnaga le biglie possano rotolare all’insù e cosa ha a che fare la foresta di Paneveggio con l’eccezionale suono dei violini Stradivari? Questi e altri interrogativi attraggono in primo luogo l’attenzione della stessa autrice. “Se non fossi io per prima ‘curiosa’ mi sarei già stufata a raccontare”, confessa. Invece Brunamaria Dal Lago Veneri, continua a vedere un Trentino (e un’Alto Adige) “ricco di storie appassionanti e luoghi ancora tutti da scoprire. Nelle sue chiese e nei suoi castelli, nelle sue leggende e nelle sue tradizioni si percepisce la storia di questo territorio, caratterizzata sia dai contatti con l’impero austroungarico, sia dagli intensi scambi con i ducati italiani”. L’autrice è nata a Bolzano nel 1935, ha radici in tutti i territori dell’ex duplice Monarchia e nella Ladinia. È stata allieva di Italo Calvino. Da antropologa ed etnologa trae i suoi temi mitologici ed epici dalle tradizioni ladine, italiane e tedesche della sua terra.

Tra le due province ci sono anche delle diversità. “La differenza sta, alle volte, nelle condizioni sociali delle due terre di ‘cugini’”. Ciò che invece ancora accomuna i due territori sono “sicuramente le zone più alte ed impervie e la Ladinia tutta: hanno lo stesso patrimonio di usanze e leggende. Forse sono le condizioni di difficoltà che avvicinano e spingono a fantasticare su una natura meravigliosa, ma a volte matrigna”. Quali sono le figure, reali o meno, che caratterizzano questa parte dell’antico Tirolo? “I personaggi del fantastico sono presenti sia in Trentino che in Alto Adige. Forse il ‘selvatico’ in quanto tale ha più aspetti benevoli di genio colonizzatore in Alto Adige che in Trentino, dove spesso diventa un orco. Le stesse aguane, le creature dell’acqua, hanno per l’Alto Adige l’aspetto di splendide fanciulle che si possono mescolare agli umani, anche sposandoli. In Trentino le aguane hanno alle volte il volto di belle fanciulle, ma con segni negativi, quali il piede torto o altri. Tutte comunque sono destinate a scomparire non appena viene pronunciato il loro nome…”.

Che cosa significa “curiosità”? “Senz’altro le cose curiose sono sempre circondate da un’aura di ‘mistero’ e di ‘meraviglia’… Per lo scienziato questi termini sono la misura dell’ignoranza dei profani, per un filosofo qualcosa che va al di là della ragione, per il teologo la verità della fede, per ognuno di noi qualcosa di meraviglioso, sorprendente, magico o forse occulto”. Comunque sia, Brunamaria Dal Lago Veneri, ha “raccolto questa serie di miti, leggende e tradizioni radicate nella memoria della gente, perché la memoria è il vero specchio dell’anima di un popolo, delle sue credenze e della sua storia”.

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