Punti nascita, chiusure periferiche congelate

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Il futuro dei punti nascita degli ospedali periferici.

Prima il confronto con le comunità locali,  poi la decisione, che sarà strettamente politica, anche se supportato da dati tecnici.  A ribadirlo il presidente della Giunta provinciale Ugo Rossi  intervenuto ieri a Tione nell’incontro con i rappresentanti di comuni e Comunità di valle delle Giudicarie. 

Il tema sarà dunque affrontato con i territori all’interno della presentazione delle linee guida sull’assetto ospedaliero che l’assessora Borgonovo Re porterà entro fine mese. La Giunta ha congelato anche ogni decisione sulla chiusura di Cavalese.  

Il nodo della questione è il limite dei 500 parti all’anno per la Provincia di Trento richiesti dalle direttive statali per garantire un parto in sicurezza. Un requisito minimo al di sotto del quale i punti nascita vanno chiusi.  I dati delle nascite a Tione ad esempio sono nettamente inferiori: nel 2013 sono nati appena 178 bambini.

Per il padre della neonatologia trentina Dino Pedrotti la questione della sicurezza non è legata ai numeri. Ascoltiamo un passaggio del suo intervento ai nostri microfoni. 

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