Il plurilinguismo è un plusvalore

Bolzano – Tra la popolazione di Alto Adige, Trentino e Tirolo ci sarebbe un atteggiamento positivo verso l’Euregio e le influenze del passato non avrebbero alcun influsso negativo: tuttavia, cittadine e cittadini si aspettano progetti concreti, e quanto si realizza tramite il Gruppo europeo di cooperazione territoriale (GECT) va meglio comunicato, soprattutto ai giovani: queste, in estrema sintesi, le conclusioni di uno studio (“Comunicazione, cooperazione, integrazione nell’Euroregione Tirolo – Alto Adige – Trentino: il parere della popolazione”), realizzato dai politologi e ricercatori di scienze sociali dell’Università di Innsbruck Christian Traweger e Günther Pallaver.

L’indagine, presentata dagli stessi autori in Consiglio provinciale a Bolzano, si basa su interviste condotte nell’estate del 2013 su un campione di millecinquecento persone sopra i 16 anni, distribuite equamente in ciascuna provincia dell’Euroregione. Tra gli altri dati, emerge che circa il 70 per cento della popolazione di Alto Adige e Trentino conosce l’Euregio, a fronte del 52 per cento di tirolesi, e che l’esistenza di una Seduta congiunta è più nota in Alto Adige (58 per cento) che nelle province confinanti (Trentino 46, Tirolo 40 per cento). I cittadini di tutte e tre le parti del Tirolo storico si aspettano comunque maggiore collaborazione tra le Giunte e le amministrazioni delle tre province, in particolare in campo economico, nell’Autonomia, nella politica e nel turismo.

La popolazione dell’Euregio, hanno sottolineato i ricercatori, ritiene la presenza di più gruppi linguistici un plusvalore, e che la storia comune abbia un influsso positivo sulla collaborazione.

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