Addio agli alberi

Nel corso degli anni sono stati tagliati tutti gli alberi all’inizio del paese; gli ultimi sacrificati alla bretella stradale per Marilleva 900

Mezzana – Erano alberi che offrivano un po' d'ombra a chi anche nei tempi passati falciava il fieno nelle torride giornate estive, ma anche un riparo per gli animali selvatici, un luogo dove nidificare e infine un abbellimento per il paesaggio. Oggi tutti quegli alberi, all'inizio di Mezzana provenendo da Piano, non esistono più: tagliati nel corso degli anni, gli ultimi anche recentemente.

Tra i primi ad andarsene la grande “albera”, chiamata così in dialetto, che si trovava percorrendo Via fra i Nòsi per un pezzo e quindi addentrandosi nei prati. Spiccava subito, alta e maestosa, unico albero in mezzo al verde. Sorvegliava il lavoro dei falciatori almeno da un centinaio d'anni. Sotto i suoi rami hanno trovato riparo dalla calura estiva diverse generazioni di allevatori che in estate tagliavano l'erba per il bestiame.

Poi, è toccato, poco più su, all'ippocastano solitario, anche questo cresciuto, solo, a margine di un prato. Si trattava di uno dei pochi ippocastani della zona (ne sopravvive uno più a monte), più giovane dell'albera ma con lo stesso scopo; in più in primavera regalava fiori bianchi e rosa dal profumo inebriante. Qualche anno fa si è deciso di abbatterlo ed ora resta solo un alberello, che cerca faticosamente di sopravvivere e che finora non è riuscito a svilupparsi in altezza, restando poco più che un cespuglio.

L'anno scorso la stessa sorte è capitata al boschetto dopo l'albera: un insieme di abeti, pini, ciliegi. In questo boschetto gli uccelli nidificavano, gli animali selvatici – come le volpi, ma anche caprioli e cervi – trovavano rifugio nei mesi invernali: essendo particolarmente fitto, neve e pioggia riuscivano a stento a coprire il terreno, il suolo non gelava e permetteva a chi trovava rifugio sottoterra di scavare buche anche quando il clima era gelido. Tutto questo è terminato dopo che tutti gli alberi sono stati abbattuti. Non ne è rimasto nemmeno uno.

Recentemente alberi di noci, noccioli, abeti sono stati sradicati per i lavori della nuova bretellina che collegherà Mezzana e Marilleva 900, senza passare per il centro del paese. Si è partiti dopo le “Croze” passando poi per la stradina che conduceva al fiume Noce e al viale di alberi che dal Noce portava a Via 4 novembre. Al loro posto ora rimane il nulla, se non un paesaggio prima mutilato, con l'abbattimento dei primi alberi descritti, poi distrutto, perché su quelli che un tempo erano prati ora passerà una nuova strada. Per non parlare dei molti alberi tagliati prima di Marilleva 900 per far spazio al prolungamento del tram. Non rimane più nulla, se non il ricordo, di alberi, in alcuni casi centenari, che offrivano riparo a uomini e animali e che arricchivano l'ambiente e il paesaggio.

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