Giustizia per mons. Enrique Angelelli, “il santo dei poveri”

Pochi giorni fa un tribunale in Argentina ha condannato i due militari responsabili dell’assassinio di mons. Enrique Angelelli. Quel 4 agosto 1976 stava percorrendo in automobile la strada per raggiungere una comunità della sua vasta e disabitata diocesi di La Rioja. Si fece credere un incidente stradale. Mons. Angelelli aveva ordinato sacerdote il trentenne Jorge Mario Bergoglio. Ed è proprio grazie a papa Francesco che una lettera nascosta negli archivi vaticani è stata recapitata ed è risultata decisiva per trovare i responsabili di quell’omicidio.

Angelelli si era schierato apertamente contro la dittatura militare, stava con i minatori e gli operai in sciopero. Una rara foto di quegli anni ritrae il vescovo nella cooperativa agraria che aveva fondato, insieme ai campesinos, sorridente e sereno. Sapeva di essere nel mirino. Ha detto di lui Bergoglio: “Per avere predicato il Vangelo, smosse pietre che ricaddero su di lui; e si bagnò col suo sangue”. “Il sangue dei martiri è il seme della Chiesa”. Sono trascorsi quasi 40 anni e a La Rioja lo chiamano il santo dei poveri. Come Oscar Romero in Salvador. Come Helder Camara in Brasile.

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina