Ricomporre, per tempi nuovi, un umanesimo radicato nell’esperienza di Cristo, è la grande sfida che interpella oggi i cristiani. Un tema che sarà dibattuto nel prossimo Convegno ecclesiale nazionale che si terrà a Firenze dal 9 al 13 novembre 2015, e che è stato al centro della riflessione del vicario mons. Lauro Tisi, nel primo incontro della Consulta dei laici martedì 14 ottobre: un appello ad un confronto con i movimenti e gruppi ecclesiali presenti in città e sul territorio. Il nostro tempo, attraversato da sfide, provocazioni, “scosse” che coinvolgono tutti in una crisi di valori umani e cristiani, ha indebolito i paradigmi del passato che sfumano all’orizzonte di un cambiamento e di un nuovo che sta emergendo. “Un nuovo che richiama fortemente il ritorno all’esperienza e alla sua comunicazione – ha detto mons. Tisi – che significa partecipazione, condivisione, relazione positive con se stessi e con gli altri”. La ridefinizione del proprio essere uomo e donna e del loro rapporto, un narcisismo imperante che porta alla autoreferenzialità, il rapporto uomo e ambiente, sono alcuni dei disagi sottolineati dal vicario che rendono la nostra vita complessa e difficile, ai quali per altro se ne potrebbero aggiungere molti altri, come la nuova situazione economica, e i venti fondamentalisti che provocano una certa inquietudine nei confronti del futuro. Tuttavia il ritorno all’esperienza, che interpreta e comunica la vita, al di là delle astrazioni e delle grandi costruzioni di pensiero, il ritorno al vissuto e all’umano nella ricerca dell’essenziale, può riprendere sentieri interrotti nella vita di tutti i giorni e nel cammino della fede. L’umano che ricompone nell’unità del suo essere, nell’adesione alla vita, nel confronto con la realtà, nell’incarnazione del pensiero, nella parola e nell’azione, è un umano che si apre inevitabilmente al mistero di Dio, al mistero che Cristo ci rivela, e verso cui con pazienza e tenerezza ci conduce.