Fratello in mezzo ai fratelli

Nell'omelia ha accennato alla Giornata missionaria mondiale e al Vangelo della domenica che “ci ricorda di mettere tutto in comune per restituire a Dio attraverso i fratelli”

“Eccomi Signore!”: è la scritta sopra il portale della chiesa di Mattarello agghindato a festa che ha accolto il nuovo parroco don Duccio Zeni. Ad attenderlo, in via Catoni, i bambini della catechesi con al petto la scritta “benvenuto”. Don Duccio ha fatto conoscenza chiedendo a tutti il nome. Bambini che con palloncini bianchi hanno poi aperto il corteo verso la chiesa, seguiti dalla banda, le autorità, gli alpini e vigili del fuoco. Sulla gradinata della chiesa numerosi chierichetti e sacerdoti hanno ascoltato il saluto di benvenuto espresso dal presidente della circoscrizione Bruno Pintarelli che ha riferito: “Siamo certi che lei saprà guidarci come 'fratello in mezzo ai fratelli' e come portatore di quei valori senza tempo, per i quali vale la pena vivere questa vita. Per questo le chiediamo di aiutarci ad essere una comunità unita, fraterna e solidale tra di noi e con il territorio che ci appartiene”.

Il vicepresidente del Consiglio pastorale parrocchiale Andrea Coser ha fra l'altro osservato: “In tutti i cammini che affrontiamo nella nostra vita, incontreremo varie difficoltà, talvolta faremo più fatica ma insieme sono sicuro che riusciremo a procedere verso la meta che non sarà mai un traguardo ma una nuova partenza. Ben arrivato e buon lavoro don Duccio”.

Dentro la chiesa don Luigi Facchinelli, parroco del Duomo e di Santa Maria, ha letto la nomina dell’arcivescovo Luigi Bressan che ha chiamato don Duccio Zeni a diventare nuovo parroco di Mattarello. Gli ha consegnato anche le chiavi della chiesa, il fonte battesimale e l’ambone. Poi ha presentato il parroco ad una chiesa gremita di fedeli: don Duccio è nato a Firenze da mamma toscana e papà trentino. A due anni è arrivato a Trento, nella parrocchia di S. Maria. Ha conseguito la laurea in matematica. Poi è arrivata la chiamata del Signore e a 33 anni è diventato sacerdote assolvendo gli incarichi di cappellano a Cles e Gardolo e di parroco in Primiero.

Durante l’omelia don Duccio ha fatto amicizia con altri bambini attorno all’altare. Ha accennato alla Giornata missionaria mondiale e al Vangelo della domenica che “ci ricorda di mettere tutto in comune per restituire a Dio attraverso i fratelli”. Ha concluso con una frase del Papa alla Giornata Mondiale della Gioventù: “La chiesa è casa per molti e madre per tutti”. Terminata la celebrazione, le associazioni hanno organizzato un momento di festa al centro civico San Vigilio.

vitaTrentina

Got Something To Say?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


Il periodo di verifica reCAPTCHA è scaduto. Ricaricare la pagina.

vitaTrentina