Galline dalle uova d’oro

Le falde acquifere stanno creando gravi problemi alla stabilità della chiesa parrocchiale. Accanto ai contributi della Provincia e della Curia, offerte di privati, associazioni e iniziative varie

Da poco più d'un anno a Folgaria, 3 mila anime con le frazioni, migliaia durante le stagioni turistiche estiva ed invernale, quotidianamente la gente può appropriarsi di uova di gallina, ad offerta libera, esposte in un contenitore di legno a forma di casetta, a due passi dalla chiesa parrocchiale e dalla canonica in centro paese. Il ricavato è destinato al fondo per le opere progettate per dare stabilità alla chiesa parrocchiale, seriamente compromessa da infiltrazioni d'acqua sotterranee.

Il sacro edificio che risale al 1600, dedicato a san Lorenzo martire, viene costantemente monitorato attraverso l'utilizzo di una rete di sensori collegati con un centro informatico. Negli ultimi anni si sono evidenziate infatti profonde fessure sulla volta e lungo le pareti provocate, in base alle perizie effettuate, dallo slittamento dell'intero complesso, peraltro privo di fondamenta, verso il basso in direzione del cimitero causato da falde acquifere che scorrono nel sottosuolo, sotto il piccolo promontorio di terra sul quale è stato eretto.

A detta del parroco, don Gabriele Bernardi, classe 1978, di Montagnaga di Pinè, laurea in fisica, responsabile della comunità da 2 anni, due mesi e tre giorni, che ha voluto vederci chiaro circa gli inconvenienti registrati sia attraverso perizie tecniche mirate che con l'analisi e lo studio storico dell'edificio, i primi guai si erano verificati già in occasione della costruzione (1621-1625), effettuata al massimo risparmio, in economia e senza un reale progetto e calcoli statici, tanto da indurre i promotori a chiedere una consulenza all'allora principe vescovo Emanuele Madruzzo a causa di alcuni cedimenti delle pareti laterali.

Importante per il giovane prete, ordinato sacerdote a 31 anni nel 2009, arrivato nel centro folgaretano dopo un biennio come collaboratore parrocchiale a Cles, era sì la lettura storica, ma soprattutto individuare i possibili ripieghi per portare la chiesa in sicurezza. D'estate trabocca di fedeli. Nella stagione morta la messa feriale è celebrata in una cappella della canonica.

A giorni partiranno i lavori sui bordi perimetrali per consentire successivamente la realizzazione di un primo lotto di opere che prevede il consolidamento del muro verso il cimitero, mediante la palificazione nel terreno e la creazione di strutture di sostegno nonché l'escavazione di una trincea interrata davanti alla facciata della chiesa per intercettare l'acqua sotterranea e deviarla sui fianchi dell'edificio per asciugare il terreno su cui poggia. Tutti auspicano e sperano in un intervento risolutivo. Il preventivo di spesa si aggira sugli 800 mila euro, in parte finanziati dalla Provincia e dalla Curia. Restano comunque scoperti circa 200 mila euro che don Gabriele si è proposto di recuperare con il contributo di tutta la comunità, escogitando varie iniziative, compreso il ricorso alle galline ovaiole, che scorrazzano nel vecchio pollaio canonicale dismesso da anni.

Dal 1° giugno 2013, giorno in cui è stato lanciato l'appello alla solidarietà, 35 galline hanno garantito finora 7.901 uova favorendo un guadagno netto di 3.665,88 euro. La popolazione contribuisce ad allevarle donando pane e granaglie. La cura quotidiana se l'è accollata don Gabriele che come arriva nel pollaio è salutato da un concerto di “coccodè” dei volatili. Le uova, in questa stagione, dalle 11 alle 15 giornaliere, vengono deposte non prima delle 10.30. Dalla cassetta solo in un'occasione sono scomparse furtivamente. Il ladro, un villeggiante, è stato scoperto con le uova nel sacco.

Per il giovane parroco si tratta solo di un esempio di come anche dalle piccole cose si possa ricavare un incoraggiante sostegno. La comunità di Folgaria sta dando una lezione in grande di solidarietà per quest'iniziativa come dimostrano i dati mensilmente aggiornati ed esposti ai fedeli in fondo alla chiesa accanto al progetto. Si muovono le associazioni locali di volontariato, cori e banda, filodrammatica, anziani e giovani, turisti e privati cittadini che, fra l'altro, hanno deciso di finanziare il restauro di 5 quadri della chiesa per un carico di 30 mila euro, con il criterio dell'adozione. L'ultimo dato pubblicato, sia sull'apposita bacheca che nel foglio domenicale parrocchiale, parla di 185.155,43 euro finora raccolti. Don Gabriele esterna ripetutamente tutta la sua soddisfazione per la risposta della sua comunità, “testimone sì di una piccola chiesa, ma partecipe della grande Chiesa”.

Una volta esaurita la prima tranche di opere sono previsti altri lavori su cifre ben più impegnative (3.200.000 euro) per il consolidamento delle strutture murarie e il restauro conservativo degli interni. Un milione spetterà comunque alla parrocchia. Ci vorrà del tempo, ma non è quello che spaventa. “Restaurando la chiesa – conclude don Gabriele con una frase ad effetto – si restaura la Chiesa”.

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