“Le guerre nascono dall’orgoglio”

“Una pretesa di risolvere i problemi tramite le proprie armi diede origine alla grande guerra che sui nostri fronti scoppiò proprio cento anni fa. Nonostante i richiami dei papi Pio X e Benedetto XV si volle lo scontro violento, qualcuno diceva, per purificare l'umanità”. Sono parole del vescovo Luigi Bressan a Pentecoste in Cattedrale nel giorno delle molte celebrazioni, in Italia ed in Trentino, a ricordo dell'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915, risucchiata nel conflitto dalle lusinghe anglofrancesi.

Bressan ha voluto ricordare l'evento denunciando come l'orgoglio rappresenti una delle cause della disunione e delle guerre. “Quanti pianti, quante sofferenze, quale strage… – ha esclamato – e nessun problema fu sciolto, tanto che vent'anni dopo scoppiò un altro terribile conflitto, ancora con decine di milioni di morti, distruzioni, eccidi”. “Non possiamo esaltare dunque l'inizio di una guerra, – ha ancora affermato – ma soltanto soffrire per essa e insieme pregare e operare per la pace, con la coscienza che il valore religioso è fondamentale a motivo del suo messaggio di universalità e perché abbiamo bisogno della luce e del calore dello Spirito Santo per risolvere adeguatamente i problemi”.

Il vescovo ha voluto mettere in guardia i fedeli dalla presunzione “di conoscere e di avere già tutto, ossia di essere onnipotenti, senza avere bisogno di altri”, definendola una “tentazione” in cui caddero i progenitori Adamo e Eva e gli ideatori della torre di Babele. Questi ultimi in possesso di tecniche progettuali avanzate, ritenevano di “non aver più bisogno di Dio – ha osservato il vescovo – come punto di riferimento della loro unità”. Ma fu un fallimento a causa delle fratture, dei litigi, del dissenso all'interno del popolo. Cosa che si ripetè anche a Nazareth dove la gente ripudiò il concittadino Gesù per invidie e gelosie.

Bressan ha poi citato i conflitti di interesse attuali che mettono alla fame un miliardo di persone, pur in presenza di enormi potenzialità in campo agricolo e delle materie prime e di risorse umane; le persecuzioni contro i cristiani in vari Paesi, nonostante la Dichiarazione universale dei diritti umani di oltre cinquant'anni fa; i popoli dei barconi in fuga dalle loro terre, nel Mediterraneo e in Estremo Oriente (Birmania). Contro ogni fanatismo ideologico o politico, etnico o religioso Bressan ha fatto appello alla “mitezza del Vangelo” per camminare secondo lo Spirito nell'intesa che la Pentecoste aveva provocato a Gerusalemme fra i popoli diversi per lingua, cultura e paesi di provenienza.

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