Poco prima della Giornata Internazionale del Volontariato, che si tiene il 5 dicembre di ogni anno, qui a Lima è stata organizzata una serata informativa dei vari progetti di volontariato presenti sul territorio peruviano. All’incontro è intervenuto anche Nicola Serra, un giovane trentino che da otto mesi si trova in Perù per svolgere il Servizio Civile Internazionale e ha avuto l’opportunità di fare parte dell’organizzazione della Cumbre de los Pueblos di Cajamarca, svoltasi dal 23 al 25 ottobre scorso.La città che ha ospitato l’evento è Celendin, un paese con un alto valore simbolico sia a livello regionale che nazionale per la sua storia di forte attivismo per la salvaguardia ambientale. La grande partecipazione registrata ha quasi dell’incredibile se si calcola la posizione della città: nel nord del Perù, a 2600m sulle Ande e a più di 16 ore di autobus da Lima. Per l’evento sono giunte delegazioni da tutte le regioni peruviane, con l’intento di mettere in evidenza le diverse problematiche a cui il Paese sta andando incontro per colpa del cambiamento climatico e, in particolare, dei progetti d’estrazione del carbone.La forte eterogeneità del gruppo, formato da uomini e donne, indigeni, campesinos, decisori politici, organizzazione e associazioni di ogni genere, ha dato la possibilità di affrontare gli argomenti da vari punti di vista ponendo attenzione alle esigenze di ognuno. Il risultato di tre giorni di lavoro e discussione è stato un documento d’intenti, dove è stata sottolineata l’urgenza di un cambiamento di pensiero, di lavoro e di politica da parte di tutto il Paese. In particolare, è emersa la necessità di diffondere il messaggio che la causa del cambiamento climatico siamo noi con le nostre attività: i megaprogetti minerari, lo sfruttamento degli idrocarburi, l’agricoltura intensiva…La richiesta emersa è l’implementazione di un modello di sviluppo proprio, giusto e sostenibile e la promozione di un “buen vivir” per i popoli, ponendo attenzione alle forti differenze e tradizioni presenti sull’esteso territorio peruviano. Forse, però, il miglior successo di questa esperienza è stata la creazione di una rete tra i partecipanti e le varie organizzazioni, “El movimiento del buen vivir”, che si è posta come obiettivo quello di continuare a lavorare su queste tematiche. Il movimento che si è formato, con il motto “Somos un río, no solo gotas”, sembra infatti non volersi fermare. Da fine ottobre sono già due l’esperienze nate da questo gruppo: la Cumbre de las Mujeres che si è tenuta nella stessa provincia di Celendin a fine novembre e la Grande Marcha Nacional de los Pueblos. Tanto è vero, mentre nella capitale peruviana negoziatori e partecipanti della COP20 avranno il loro “day off”, nella regione di Cajamarca inizierà la grande marcia che partirà dalla Lagunas de Conga e, dopo aver raggiunto Cajamarca, Trujillo e Chimbote, si mescolerà mercoledì 10 dicembre tra migliaia di partecipanti aspettati per Marcia per la Giustizia Ambientale e Climatica a Lima.Sara CattaniMilena Rettondini
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