Filmati e video per raccontare la disabilità in Trentino e nel mondo in occasione della Giornata Internazionale per la promozione dei diritti delle persone con Disabilità

"Mbona? Perché?". Sono le parole con cui Denno, un cantante cieco molto famoso in Kenya, canta la sua protesta, quella di un uomo disabile, rifiutato e per questo destinato all'emarginazione sociale. Ma quel canto si è levato durante un concerto davanti a più di mille persone, diventando simbolo di libertà di espressione e strumento per aprirsi alla comunità. È questa una delle tante testimonianze contenute nei filmati scelti per la terza edizione di "InternazionAbilità, per andare oltre i propri confini", evento organizzato dalla Provincia autonoma di Trento in occasione della Giornata Internazionale per la promozione dei diritti delle persone con Disabilità svoltosi nella Sala di Rappresentanza del Palazzo della Regione mercoledì 3 dicembre.

Una serata di sensibilizzazione sui temi della disabilità e della cooperazione internazionale in cui, come sottolineato in apertura dal giornalista Giuliano Beltrami, a comunicare il senso dell’iniziativa sono state le immagini e le storie che hanno portato il pubblico in sala prima in Tanzania con la visione di Less is more, crossing disability in Tanzania di Luca Vasco, docufilm a cura del Comitato Europeo per la Formazione e l’Agricoltura (Cefa) e del Consorzio Associazioni con il Mozambico (Cam), poi sulle montagne trentine con Voci dal Lagorai, cortometraggio a cura di Montagna Solidale, infine di nuovo in terra africana con With a different mind (Nairobi-Kenya), video curato dalla Fondazione Fontana.

Se è possibile affrontare il tema della disabilità e della fragilità con una mentalità diversa, come suggerisce il titolo del filmato, ciò che conta è che le parole si incarnino poi in azioni concrete. "With a different mind" è infatti anche il nome di un network internazionale presentato nel corso dell'incontro da Pierino Martinelli, presidente della Fondazione Fontana. Nata in Kenya, la rete di “With a different mind” è costituita da organizzazioni non governative che svolgono attività a favore e in collaborazione con le persone più vulnerabili.

"Dare dignità alla debolezza e alla fragilità: un obiettivo – ha spiegato Martinelli – che nel settembre scorso si è tradotto in un convegno e in un concerto con performance di persone disabili nel Sarakasi Dome di Nairobi, un teatro che contiene 1500 persone". L'evento non è passato inosservato riuscendo a diffondere il messaggio che le persone affette da disabilità fisiche e mentali, considerati nella cultura africana figli della maledizione e per questo tenuti nascosti in casa, sono una risorsa che contribuisce alla trasformazione non solo dell'individuo, ma dell'intera comunità.

È intervenuto anche Paolo Chesani, direttore del Cefa: "Less is more è un progetto nato cinque anni fa con il contributo dell'Unione Europea e prevede la formazione dei disabili per l'inserimento lavorativo – obiettivo ambizioso, ma con risultati eccellenti – e l'assistenza alle famiglie e alle mamme con bambini disabili in centri di accoglienza. La disabilità non deve essere considerata una condanna. Ora proveremo a portare avanti il progetto con risorse private".

Stefano Bertoldi, presidente dell'associazione Montagna solidale, ha ricordato che in seguito alla positiva esperienza dei trekking estivi, giunti quest'anno alla quinta edizione, è nata l'idea di gestire un “rifugio solidale”, il rifugio Erterle, in località Cinque Valli, sopra Roncegno, attivo dallo scorso febbraio nell'offrire percorsi di inserimento lavorativo a disabili.

Per andare oltre i confini, non solo geografici, e oltre i pregiudizi occorre coltivare un punto di vista inclusivo e l'incontro si è concluso con l'auspicio che queste testimonianze d'eccezione diventino la normalità: su questa lunghezza d’onda il saluto di Sara Ferrari, assessora provinciale alla Cooperazione e allo sviluppo, e di Donata Borgonovo Re, assessora provinciale alla Salute e alla solidarietà sociale.