Qui la catechesi comincia dopo il battesimo

A Levico Terme da cinque anni un'apprezzata attività di catechesi post battesimale per i bambini dai 0 ai 6 anni, animata dai genitori

Alla Parola di Gesù ci si avvicina con un cammino che può iniziare anche quando si è molto piccoli, con un percorso graduale, passo dopo passo.

Da questa intuizione è nata a Levico Terme la proposta di un percorso di catechesi postbattesimale, realizzata da tre coppie di sposi con l’aiuto di don Ernesto Ferretti e don Vincenzo Lupoli. Siamo nel settembre del 2010, quasi cinque anni fa, quando le famiglie i cui bambini hanno, da poco o da più tempo, ricevuto il battesimo sono raggiunte da una lettera che le invita ad un curioso appuntamento per “fare un po’ di strada insieme, creando qualche occasione per incontrarsi, per conoscersi, per riflettere e confrontarsi con altri su questo meraviglioso compito che è l’essere genitori ed educatori, davanti ad un Signore che ci offre la Sua compagnia”.

Il giorno in cui quest’iniziativa viene lanciata, 2 ottobre – la Festa degli Angeli Custodi -, rappresenta ancora oggi il punto d’inizio dell’attività di catechesi postbattesimale, articolata in circa cinque incontri domenicali all’anno.

Quest’anno, gli incontri si sono chiusi domenica 26 aprile; ma, per chi volesse, c’è l’invito per una “due giorni” a Vetriolo, tra sabato 6 e domenica 7 giugno, in cui si potranno approfondire meglio i temi trattati durante gli incontri domenicali.

Il ritrovo è nel pomeriggio: solitamente, sono una quindicina le coppie che fanno capolino dalla porta dell’oratorio con i loro bambini, grandi e piccoli. Prima di iniziare l’attività vera e propria, c’è un momento di merenda, in cui i genitori scambiano due chiacchiere tra di loro, mentre i bambini giocano assieme, seguiti da un gruppo di ragazze.

Genitori e bambini poi si dividono: mentre i più piccoli si dedicano ai giochi, i grandi sono invitati ad un momento di riflessione sulla Parola del Vangelo. Nonostante questa divisione, c’è sempre qualche bambino che, incuriosito dalle “parole dei grandi”, sbircia dalla porta nel tentativo di recepire qualcosa o, addirittura, entra e, assieme ai genitori, ascolta, trasportato da parole di cui forse non riesce ancora a capire il senso, ma che, piano piano, lo attira.

Si comincia con uno spunto, come un video o un’immagine, per poi proporre la lettura di un brano del Vangelo, seguita da una riflessione e da un dibattito sul tema affrontato in quello stralcio.

Al termine dell’incontro, sono distribuite delle schede che hanno come obiettivo quello di trasferire ai più piccoli, almeno in parte, il contenuto trasmesso in quell’incontro. I bambini possono sbizzarrirsi nel colorare i bei disegni realizzati da una delle mamme, Vera, che sintetizzano il contenuto del brano del Vangelo affrontato durante quel pomeriggio domenicale. Sul retro, è invece presentato il brano del Vangelo in due versioni: quella originale ed un’altra, un po’ semplificata, per raggiungere, con parole semplici ed immediate, il bambino, accompagnata da una breve preghiera. È inoltre proposto un gioco da fare a casa, che aiuta i più piccoli a rielaborare la Parola, così da poter vivere sulla propria pelle quello che altrimenti resterebbe solo sulla carta.

Infatti, un elemento importante, come sottolineato durante l’incontro di domenica 26 aprile, è l’esempio dei genitori, perché la testimonianza è qualcosa che viene vissuta e che il bambino recepisce più facilmente. Alla domanda su come reagiscano i bambini alle attività proposte – come e se la Parola di Gesù faccia breccia in loro -, i genitori sono concordi nel rispondere che non è affatto un percorso semplice. Lo diventa di più, magari, quando i bambini cominciano a fare religione a scuola, ma, quando sono ancora tanto piccoli, è davvero difficile riuscire a capire quanto riescano a rilevare di ciò che è proposto loro. È una sfida fatta di alti e bassi, che è però ripagata magari anche solo da una frase, da un’affermazione del piccolo, che fa capire quanto, nonostante la difficoltà di spiegare il Vangelo, quest’esperienza dia un frutto concreto.

Ed è innanzitutto una sfida che continua ad entusiasmare chi la conduce. Alessandra Osculati, una delle mamme che si occupano della preparazione degli incontri, confida che “potremmo parlarne per giorni di questo percorso… anche perché continua ad appassionarci”.

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