Nasce la scuola del bene comune

Sarà promossa da Euricse, Labsus e dall'Università trentina: l'annuncio del prof. Gregorio Arena

Crescono sempre più in Italia i cittadini che “gestiscono” i Beni comuni, convinti che è finito il tempo della totale delega alla pubblica amministrazione e che essere attivi significa poter migliorare la vita sociale. Il prof. Gregorio Arena, invitato a Rovereto dall'associazione culturale “Conventus”, ha parlato di “una grande onda di persone entusiaste”, emersa soprattutto nell'ultimo anno. Arena, docente per trent'anni all'Università degli studi di Trento fino al 2015, tiene il polso della situazione grazie a Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà, da lui stesso fondato nel 2005, e che ora segue a tempo pieno da Roma. Il cambiamento socio-culturale in atto è epocale, non eravamo infatti più abituati a ragionare così dopo la nascita degli stati moderni a seguito della rivoluzione francese. Il docente ha affrontato il tema “Senso civico e cura dei Beni comuni”, in un incontro-dibattito, stimolato da un pubblico molto interessato, tenutosi il 21 maggio a Rovereto. Il cambiamento è stato innescato dall'inserimento, nel 2001, del principio di sussidiarietà nell'articolo 118 (ultimo comma) della Costituzione italiana, il quale tra l'altro afferma che le diverse istituzioni devono “creare le condizioni necessarie per permettere alla persona e alle aggregazioni sociali di agire liberamente nello svolgimento della loro attività”. Finora i cittadini non potevano muovere un dito perchè – legalmente parlando – il compito era dello stato, e forse ci si era un po' troppo abituati a questa delega. I comuni che hanno adottato finora il regolamento di attuazione del comma costituzionale sono quaranta, mentre altri settanta lo stanno facendo ora. In Trentino c'è solo il capoluogo: dalla serata è partito l'auspicio che altri enti locali, tra cui Rovereto, possano muoversi. La visione di sussidiarietà proposta da Labsus non eslude del tutto – come fanno alcuni – l'apporto dei soggetti pubblici, che secondo il docente giocano un ruolo necessario nel garantire i diritti civili. Per Arena i beni comuni non sono solo quelli materiali, ma anche quelli immateriali come ad esempio la “memoria collettiva e la storia di un paese, o i dialetti”. In autunno a Trento partirà la prima scuola italiana dei Beni Comuni (SIBEC), promossa da Euricse, Labsus e dall'Università trentina. Per ulteriori informazioni si veda il sito: www.labsus.org.

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