Padre Maronese, missionario generoso

Ci sono figure che lasciano un ricordo importante e per nulla scontato nella comunità in cui hanno operato. Se ne ricordano i gesti, la generosità, a volte anche lo sguardo attento e profondo, le parole più importanti e incisive, soprattutto l’energia e lo spirito che le ha animate. È certo il caso di padre Adriano Maronese, di cui nei giorni scorsi si è ricordato il quinto anniversario della morte con una cerimonia nella chiesetta di Ballino, tra Tenno e Fiavè, di fronte ai molti che hanno voluto partecipare alla messa di suffragio nella festa del Sacro Cuore.

“Con i celebranti Padri Verbiti e l’amico fraterno don Giorgio March – racconta il professor Antonio Osele, anche lui a Ballino per questa circostanza – erano presenti familiari, amici e compagni di vita, ma anche tante famiglie del Bleggio e della Busa che devono la loro esistenza a quel prete che c’era sempre nei momenti importanti in chiesa, in casa, sulla strada e a tavola. Il coro parrocchiale di Fiavè ha sottolineato con canti magistrali la commemorazione. Per molti è stato un felice ritorno intorno a quell’altare da dove padre Adriano puntuale ogni domenica per anni ci ha fatto rivivere l’Eucaristia. Così – conclude il professor Osele – durante la celebrazione abbiamo riletto insieme pensieri e preghiere che lui ci proponeva, puntandoci con quei suoi occhi profondi, ed ora raccolti in un piccolo libro presente nelle case dei tanti che molto devono a questo sacerdote missionario generoso e convinto”.

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