“Urbanistica, legge deludente”

Il ddl 87 “di governo del territorio” approderà in Consiglio provinciale il 22 luglio. Critica Italia Nostra

Era partito col piede giusto, il percorso per arrivare a una nuova, attesa legge provinciale di governo del territorio. Il ddl di iniziativa della giunta e a firma dell'assessore provinciale competente, Carlo Daldoss, depositato il primo giugno scorso, prometteva fin dagli intenti programmatici di giungere a un quadro normativo sistematico e di agevole consultazione. Lodevoli gli obiettivi: risparmio di consumo del suolo, riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e valorizzazione del paesaggio, responsabilizzazione di quanti, a diverso titolo, sono coinvolti nelle scelte che riguardano il governo del territorio. Obiettivi peraltro condivisi, pur con qualche distinguo, dalle organizzazioni di categoria- Coordinamento provinciale imprenditori, Cooperazione trentina, Confcommercio, Associazione dei Comuni – e dagli ordini professionali sentiti dalla Commissione. Però…

Però qualche puntualizzazione, ora che il disegno di legge è stato licenziato dalla Terza commissione permanente e prima della discussione in Aula, prevista per il prossimo 22 luglio, arriva. Forte preoccupazione esprime la sezione trentina di Italia Nostra, il cui giudizio è fortemente critico.

Le osservazioni dell'associazione, che si occupa di tutela del patrimonio storico e artistico, sono affidate a un corposo documento. E il presidente di Italia Nostra, l'architetto Beppo Toffolon, presentandolo alla stampa, parla di mancanza di coraggio, di testo deludente, proprio in quegli aspetti che dovevano qualificare la nuova legge urbanistica, come le norme relative al consumo di suolo e il recupero edilizio.

“Sono due i problemi di fondo di questo disegno di legge – spiega l'architetto Beppo Toffolon, presidente di Italia Nostra -. Il primo è che temiamo che il consumo di suolo e il controllo del paesaggio siano affidati a strumenti inadeguati. L'unico strumento serio, la perimetrazione degli ambiti urbani, che sta per essere adottata in Provincia di Bolzano, non c'è in questa proposta legislativa”.

Il secondo aspetto a fare problema è che, se da una parte il riuso del patrimonio edilizio esistente e la ristrutturazione urbanistica “sono linee da seguire”, non si capisce “perché partire proprio dai centri storici, che sono l'unica parte che non ha bisogno di essere manomessa”. Preoccupa fortemente Italia Nostra la previsione, che è nel disegno di legge uscito dalla Commissione, di possibili “indiscriminati interventi di sopraelevazione, anche a dispetto delle previsioni dei piani regolatori comunali: ci lascia molto, molto perplessi”, osserva Toffolon.

Manca inoltre per Italia Nostra un calcolo preciso delle disponibilità esistenti di territorio. Sbagliato per l'associazione anche il mancato abbandono del vecchio “e fallimentare” criterio urbanistico della zonizzazione basata sulla separazione funzionale, reso sostanzialmente obbligatorio dalla logica dei piani regolatori. Secondo Italia Nostra bisognerebbe prevederne la sostituzione con una disciplina di zona basata su criteri morfologici. L'associazione dice anche di no alla differenziazione delle procedure di approvazione tra i piani attuativi pubblici e i piani attuativi privati, con la previsione di una corsia facilitata per i secondi senza alcun controllo da parte dei cittadini. Sulla questione della compensazione, vale a dire degli indennizzi per gli espropri erogati sotto forma di credito edilizio, il rischio è che vi siano privati che utilizzano questo strumento con i Comuni come escamotage per rendere plausibile una sorta di baratto urbanistico: “La nuova legge dovrebbe creare un argine preciso per evitare abusi”. La legge dovrebbe anche prevedere che gli oneri urbanistici siano destinati a finanziare gli espropri e il risanamento dei centri storici.

Infine, per Italia Nostra è necessario evitare che le commissioni edilizie, in quanto tecnico-consultive, siano composte anche da sindaci e assessori con potere di voto, “per non alterare il rapporto tra soggetto politico e soggetto tecnico”.

Ci sarà modo in Aula di ritoccare nella direzione auspicata da Italia Nostra il ddl (“Certamente non per far contenti noi – precisa Toffolon -, ma nell'interesse generale”)? L'intervento del consigliere provinciale del Patt, architetto Lorenzo Ossanna, a chiusura della conferenza stampa nel corso della quale Italia Nostra ha espresso le sue perplessità e ribadito le sue proposte, lascia intendere che qualche spazio di manovra ci potrà essere. “Speriamo che i consiglieri provinciali vogliano analizzare con la dovuta attenzione questo disegno di legge”, conclude Toffolon, lasciando intendere che finora alcuni partiti sono rimasti assenti dal dibattito.

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