Punti nascita, ancora alta tensione

>

Si rianima il dibattito politico attorno ai punti nascita all’indomani della riunione tecnica convocata dall’assessora provinciale alla salute Donata Borgonovo Re con i primari di ostetricia e ostetriche per organizzare la chiusura entro sei mesi – ancora ipotetica – dei reparti nascite. In entrambi gli ospedali i parti sono da anni molti meno dei 500 minimi annuali previsti dal Ministero.  

Stamane in apertura dei lavori in aula del Consiglio Claudio Civettini (della Civica) ha chiesto all’assessora spiegazioni  in merito alla riunione tecnica.  

Borgonovo Re, ha parlato di “indiscrezioni scorrette” da parte della stampa, che ha ampliato e ripreso in maniera distorta le sue parole. “Nulla è intervenuto di nuovo rispetto alle informazioni già a disposizioni dei consiglieri” ha sostenuto l’assessora.

Tra le repliche duro l’intervento dell capogruppo Upt Passamani: “La nostra fiducia nei confronti dell’operato dell’assessore  – ha detto – è fortemente compromessa, così non si può andare avanti”.  

Il dibattito si è  concluso con l’approvazione all’unanimità di una risoluzione proposta dalle minoranze che impegna la Giunta al mantenimento degli ospedali periferici e il coinvolgimento dell’assemblea e dei cittadini dei territori interessati.

Intanto oggi il presidente Rossi scenderà a Roma per ridiscutere con i sottosegretari della ministra alla sanità proprio il destino dei punti nascita degli ospedali di Tione e Cavalese . Rossi rinnoverà la richiesta avanza a suo tempo di una deroga per i due centri garantendo un equipe fissa con anestesista e rianimatore per salvaguardare la sicurezza  e la qualità del servizio.

 

 

vitaTrentina

Lascia una recensione

avatar
  Subscribe  
Notificami
vitaTrentina

I nostri eventi

vitaTrentina