“Le mie opere nascono dalla curiosità e dal gioco. Come una bambina mi piace scoprire mondi nascosti tra l’anima del cartone, la forza della lamiera e la fragilità del polistirolo. Materiali in disuso, che sempre mi hanno affascinato e a cui mi piace dare un’altra possibilità”. Così si descrive Rosanna Pellegrini, in arte Nana Ghini, le cui opere sono attualmente in mostra al Rifugio Taramelli, in Valle dei Monzoni (Pozza di Fassa).

Questa giovane artista trentina trasforma materiali quotidiani scartati in materie prime del suo agire pittorico: recupera materiali abbandonati che, riportati in vita, hanno ancora molto da comunicare. Il cartone, il ferro, la ruggine, il legno, il polistirolo e la plastica diventano mezzi espressivi, elaborazione di un pensiero sensibile e delicato estrinsecato con passione e sincerità. Le tecniche utilizzate sono quelle del collage, del disegno, della pittura con smalti ed acrilici, e poi della realizzazione di scavi, incisioni e graffi. Una pluralità di interventi che connotano un percorso creativo assai complesso ma non sofferto: al contrario rivelano appieno l’approccio giocoso con il quale Nana si dedica alle sue composizioni. Sistematici e raffinati i richiami storici e sociologici. Nulla è lasciato al caso. “Come le mie opere, sono fatta di strati di vita, diversi materiali, persone e luoghi che mi attraversano e mi formano… e così evolvo, in modo camaleontico, cambiando forma e colore, dall’acqua, alla terra fino al cielo, alla ricerca del materiale perfetto che meglio completa la sensazione del momento che sto vivendo”.

Nata a Trento nel 1984, Nana Ghini è affascinata dalla pittura sin da bambina. Laureata all’Accademia di Belle Arti di Verona e successivamente a quella di Venezia, al momento coltiva passione e talento solo nel tempo libero, in attesa di essere riconosciuta e valutata come sente di meritare. Da oltre dieci anni espone regolarmente in tutta la provincia.