Se i ghiacciai si ritirano…

“L'ambiente naturale e l'ambiente sociale, politico ed economico sono strettamente correlati: Questo ci spinge a porre le basi di un'ecologia integrale – è un problema di salute – un'ecologia integrale che chiaramente comprenda tutte le dimensioni umane per risolvere gravi problemi socio-ambientali dei nostri giorni – altrimenti i ghiacciai continueranno a ritirarsi da queste stesse montagne – e la logica della ricezione, la coscienza del mondo che vogliamo lasciare a chi verrà dopo di noi, il suo orientamento generale, il suo significato, i suoi valori anch'essi si ritireranno come questi ghiacciai”.

Sono parole di Papa Francesco nel corso del suo recente viaggio in America Latina, pronunciate nella cattedrale di La Paz in Bolivia l'8 luglio scorso. L'ecologia integrale è stata posta al centro del discorso pronunciato da Bergoglio che ha esortato i presenti e i lontani, a farsi operatori di una cooperazione solidale per la custodia della “Madre Terra”. Abbiamo bisogno l'uno dell'altro – ha specificato Francesco. Se la politica è dominata dalla speculazione finanziaria o l'economia si regge solo sul paradigma tecnocratico della massima produzione, non si potranno neppure comprendere, né tanto meno risolvere i grandi problemi che affliggono l'umanità. Ha poi aggiunto che è necessaria anche la cultura di cui fa parte non solo lo sviluppo della capacità intellettuale dell'uomo nelle scienze e la capacità di generare bellezza nelle arti, ma anche le tradizioni popolari locali – anche questa è cultura – con la propria particolare sensibilità all'ambiente da cui sono sorte e da cui sono uscite, all'ambiente che dà loro senso. Allo stesso modo si richiede un'educazione etica e morale che coltivi atteggiamenti di solidarietà e di responsabilità tra le persone.

Sono considerazioni che si attagliano perfettamente alla realtà trentina, chiamata in causa come “tradizione popolare locale” con una propria “cultura”, specie in questa stagione dell'anno, caratterizzata da un'anomala condizione climatica con l’anticiclone “Caronte” a farla da padrone in pianura, collina e montagna. La gente non fugge da nessuna parte, ma si lamenta del gran caldo, come durante l'inverno, povero di neve, particolarmente mite, imprecava contro qualche grado in più sotto lo zero. Forse non osserva, addormentata nella propria pigrizia. Eppure sono settimane che non piove. Rivi e torrenti ristagnano, l'acqua dei laghi e dei bacini artificiali da tempo è risucchiata per l'irrigazione e per le reti idriche potabili. Il sole aiuta i prodotti agricoli a maturare: se però l'acqua scarseggia…

I ghiacciai lo scorso anno hanno registrato una pausa nel loro arretramento. In queste settimane abbondano invece i segnali del loro incessante ritiro. A dire il vero il piano acque formulato dalla Provincia, più di un decennio fa e aggiornato nei mesi scorsi, ha favorito l'introduzione di misure correttive nel campo dell'utilizzo e dello sfruttamento delle risorse idriche, considerate “bene comune”, e contro l'inquinamento. Molti impianti d'irrigazione hanno adottato il sistema a goccia. Parecchio resta comunque da fare per quanto attiene l'inquinamento attraverso l'uso dei pesticidi.

La stagione del turismo deve contribuire a rafforzare la coscienza, la cultura e la sensibilità all'ambiente. Società turistiche, come Apt e Pro loco, ma anche le molte altre espressioni del volontariato locale, gli stessi operatori turistici, gli esercenti, accanto al pacchetto di offerte promozionali, dovrebbero somministrare agli ospiti precise domande per migliorare quelli che Francesco definisce gli “atteggiamenti di solidarietà e responsabilità tra le persone”, raccogliendo proposte e suggerimenti migliorativi con pazienza e gratitudine.

Nessuno deve sentirsi escluso nella costruzione delle basi di un'ecologia integrale. Anche il piccolo deve fare la sua parte e può far scuola, soprattutto se chiamato a rispondere per certe ferite del passato: vedi Stava.

Coerentemente con i contenuti dell'Enciclica “Laudato si' – Sulla cura della casa comune” che dichiara che “il clima è un bene comune di tutti e per tutti e che a livello globale, è un sistema complesso in relazione con molte condizioni essenziali per la vita umana”, il Vaticano ha accelerato i momenti di riflessione allargata chiamando a raccolta, in quest'avvio di settimana, una settantina di sindaci di tutto il mondo per parlare di due emergenze collegate: la crisi del clima e le nuove forme di schiavitù. Nell'ultimo week-end si è invece discusso di disastri ambientali minerari. Anche in questa circostanza il Papa ha espresso la sua “grande speranza” che nel vertice di Parigi del dicembre prossimo sia raggiunto un accordo fondamentale e che l'Onu prenda “una posizione forte” su questi problemi, specie sulla “tratta delle persone e lo sfruttamento”, dovuto alla mancata cura dell'ambiente.

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