Punti nascita, Cgil:”Si punti su servizi di eccellenza”

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Per la Cgil del Trentino la presunta apertura del governo nazionale all’ipotesi di concedere delle deroghe al Trentino per mantenere aperti i punti nascita sotto la soglia dei 500 parti l’anno rischia di compromettere la qualità, mettendo in discussione i principi affermarti fino a questo momento sia dal Ministero della Salute sia dai tecnici dell’Assessorato provinciale alla Sanità. Per la Cgil del Trentino, invece, è meglio puntare a servizi di eccellenza. “I presidi sanitari che già esistono nella valli  – interviene in una nota Andrea Grosselli, segretario confederale del sindacato.- andrebbero valorizzati per offrire alle donne percorsi nascita  strutturati per tutte le fasi della gravidanza, lasciando il parto alle strutture più adatte e qualificate. Non è certo la sala parto sotto casa che dà risposte adeguate, come dimostra la mobilità di moltissime donne delle valli verso gli ospedali di Trento e Rovereto”.

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