Barometro linguistico

I risultati della rilevazione statistica del''ASTAT

Bolzano – La composizione linguistica dell’Alto Adige del 2014 è molto simile a quella delineata dal censimento linguistico 2011, anche se si registra un 8,6% di persone di madrelingua diversa dalle tre tradizionalmente presenti nella Provincia Autonoma. Questi dati emergono dal cosiddetto “Barometro linguistico dell’Alto Adige”, rilevazione condotta periodicamente dall’ASTAT per fare il punto su identità linguistica e uso della lingua nel Sudtirolo. I risultati dello studio relativo all’anno scorso (autori della pubblicazione Francesco Gosetti, Max Haller, Stefano Lombardo e Theodor Siller), condotto su un campione di circa tremila interpellati, sono stati illustrati recentemente dai responsabili dell’Istituto provinciale di statistica. “Questi dati rappresentano, come dice il titolo, un barometro importante anche per orientare le scelte politiche e della Pubblica amministrazione nel nostro territorio”, ha osservato l’assessora provinciale Waltraud Deeg nel suo saluto. L’assessora ha ricordato che “l’ambiente plurilingue in cui viviamo è un grande vantaggio, un valore aggiunto che dobbiamo essere in grado di sfruttare e promuovere il più possibile, e il barometro linguistico ci aiuta anche a capire dove e come possiamo intervenire per migliorare ulteriormente”.

Dal “barometro” emerge che le competenze linguistiche degli altoatesini sono nel complesso molto buone: dal 2004 esse sono migliorate notevolmente e nel confronto europeo l’Alto Adige si trova in una posizione privilegiata. Tra gli aspetti evidenziati dall’indagine, il fatto che soprattutto le giovani generazioni e le persone con maggiore livello di istruzione padroneggiano generalmente tre o più lingue e che la seconda lingua normalmente viene considerata in modo positivo (l’80% degli altoatesini ritiene il plurilinguismo della Provincia come un arricchimento). Due terzi degli altoatesini sono anche a favore dell’attestato di bilinguismo, perché considerano che dimostrare di essere bilingui sia un servizio prezioso per ogni cittadino.

Tra le varie misure proposte per migliore l’apprendimento linguistico, quella che trova il maggior consenso tra gli altoatesini è l’insegnamento precoce della seconda lingua nel sistema scolastico. Con differenze riscontrabili in base alla madrelingua dei cittadini: per quelli di lingua italiana la misura principale è l’introduzione dell’insegnamento precoce della seconda lingua, mentre quelli di lingua tedesca preferiscono l’introduzione di più scambi tra i vari istituti scolastici di lingua diversa. I ladini invece sono a favore dell’insegnamento di alcune materie nella seconda lingua, come del resto da sempre avviene proprio nelle scuole delle valli dolomitiche.

Mentre aumenta nella popolazione un atteggiamento positivo nei confronti del plurilinguismo e dell’apprendimento delle lingue, permane anche la sensazione, in un gruppo o nell’altro, di essere svantaggiati rispetto agli altri gruppi linguistici. Se il quadro nel complesso è dunque positivo, gli obiettivi di una piena ed armonica convivenza non sono ancora del tutto raggiunti.

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