L’Aids non è più invincibile

Scoperta da un gruppo di ricerca del Cibio di Trento una proteina cellulare che può bloccare la diffusione del virus Hiv: “E' una svolta per i meccanismi molecolari”

Si chiama Serinc5 la proteina cellulare in grado di bloccare la diffusione del virus HIV e altri simili.

E’ stata scoperta da un gruppo di ricercatori italiani del Centro per la Biologia Integrata (CIBIO) dell’Università di Trento, guidato da Massimo Pizzato. I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica “Nature” lo scorso 30 settembre, aprono nuove prospettive nella lotta contro l’Aids. Una malattia per la quale, nonostante il virus sia stato identificato 35 anni fa causando ad oggi nel mondo oltre 39 milioni di morti, non esistono ancora cure risolutive né vaccini efficaci. Ora si è scoperto che all’interno delle cellule umane si cela un potentissimo inibitore naturale contro le infezioni virali, finora sconosciuto.

“Hiv è un retrovirus – ci spiega il prof. Pizzato, il giorno dopo il grande clamore della scoperta sui media di tutto il mondo – capace di inserire la propria sequenza genetica all’interno di alcune cellule del sistema immunitario, indebolendolo. Lo fa spostandosi da una cellula all’altra modificandolo. Quando inizia a replicarsi per disseminare l’infezione a tutto l’organismo, interviene la proteina Serinc5: si pone sulla superficie delle cellule e attende che il virus fuoriesca da queste per “attaccarlo” e renderlo incapace di propagare l’infezione a nuove cellule”.

Perché il virus Hiv si diffonde comunque?

Perché ha sviluppato nella sua evoluzione insieme all’organismo un meccanismo per eludere questa difesa naturale utilizzando un’altra proteina chiamata Nef, che interferisce con Serinc5 rimuovendola dalla superficie cellulare, eludendone così l’azione antivirale.

Il prossimo passo della ricerca?

Abbiamo scoperto un tallone d’Achille del virus. Serinc5 è un agente estremamente potente, ora bisogna capire i meccanismi con cui Nef e Serinc5 interagiscono tra loro, capire come il virus riconosce la proteina eliminandone l’azione antivirale. Stiamo lavorando per rendere “invisibile” Serinc5 e quindi ingannare il virus stesso, generando una difesa, che HIV non possa più eludere. Si potrebbe ricorrere ad esempio anche a un farmaco che impediscono la interazione fra le due proteine.

Si può parlare di una svolta epocale?

Una svolta per quanto riguarda i meccanismi molecolari, prima sconosciuti, che regolano l’interazione del virus con la cellula. Il percorso per arrivare ad una cura è ancora lungo, ma, grazie anche agli investimenti nell'innovazione della Provincia di Trento, abbiamo trovato una strada che rende il virus attaccabile.

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