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“Sono qui per ribadire l’amore al Concilio, a cui dobbiamo sempre risalire per capire il nostro essere Chiesa oggi. Il Concilio ci dice che la fede non è un possesso di nozioni, ma è un incontro, il modo con cui Dio si è fatto amico dell’uomo”. Lo ha detto ieri pomeriggio il cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze e già segretario della Conferenza episcopale italiana, invitato a Trento per l’inaugurazione dell’anno 2015/2016 dello STAT, lo Studio Teologico Accademico di Trento. La cerimonia inaugurale, nell’Aula Magna del Seminario diocesano, è stata presieduta dall’arcivescovo di Trento monsignor Luigi Bressan, in qualità di “moderatore” dello STAT.
Al cardinale Betori era affidata la prolusione sul tema “Rileggere la ‘Dei Verbum’, a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II”.La Dei Verbumè la costituzione conciliare sulla Rivelazione, uno dei capisaldi della dottrina conciliare.
La presenza di Betori assumeva particolare rilievo anche perché proprio Firenze si prepara ad ospitare, dal 9 al 14 novembre prossimi, il decennale convegno della Chiesa italiana, sul tema “In Cristo un nuovo umanesimo”, a cui parteciperà anche una folta delegazione della Diocesi di Trento