“Se c’è una cosa che oggi non posso soffrire sono i selfie. Trovo orrenda questa mania di fotografare se stessi… E’ un banalizzare il valore della fotografia, che dovrebbe sempre avere un messaggio forte, secondo me…. Che messaggio è quello di autofotografarsi, magari davanti al piatto che si sta mangiando…?”
C’è tanta saggia ironia, non la lamentela dell’anziano, nella chiacchierata con Giuseppe Bernardi, per tutti a Trento “Gios”, classe 1920, radiologo del Santa Chiara, amico di don Mario Bebber e del prof. Alessio Pezcoller, artista della fotografia “sociale”.
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