Se lo spreco è sotto l’albero

Cosa sprechiamo a Natale? Cibo per il 43% degli italiani, denaro per il 41%; al terzo posto carta e imballaggi. Natale significa anche produzione di maggiori rifiuti: per il 43% a finire nei cassonetti dell’immondizia è in maggioranza cibo che si getta. Lo rivela l’indagine promossa dall’Osservatorio nazionale sugli sprechi “Waste Watcher”, per iniziativa di Last Minute Market e Swg.

Studiare meglio le cause e i comportamenti familiari è il primo passo per garantire politiche adeguate di prevenzione dello spreco. Per questo Waste Watcher ogni anno propone il suo monitoraggio annuale sullo spreco alimentare domestico. Secondo il Rapporto 2015 lo spreco di cibo, dalla dispensa di casa al frigorifero, dai fornelli al bidone della spazzatura domestico, vale complessivamente 8,4 miliardi di euro all’anno, ovvero 6,7 euro settimanali a famiglia per 650 grammi circa di cibo sprecato: rappresenta circa il 50% dello spreco generato nell’intera filiera agroalimentare.

Tra le idee contro gli sprechi gradite agli italiani quella di non lasciare avanzi al ristorante: ben 4 italiani su 5 (l’86%) dichiarano di essere pronti a portare a casa il cibo avanzato al ristorante, se gli esercizi di ristorazione predisponessero speciali borse per l'asporto del cibo e delle bevande residue, mentre solo il 16% non lo farebbe perché “si vergogna” (9%) o perché “non è interessato” (7%). Per ridurre il “peso” degli imballaggi, evitando lo spreco delle confezioni, 35 italiani su 100 votano per contenitori di latta, riutilizzabili; ma piace anche, perché intelligente e originale, l’idea di avvolgere i regali in sciarpe, stoffe o strofinacci.

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