Basket, Aquila Trento, il cuore non basta

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Ci hanno messo il cuore, ma non è bastato ai ragazzi della Dolomiti Energia per avere ragione di uno Strasbourg più cinico e determinato. E così è sfumato ieri sera, in un PalaTrento pieno come un uovo sodo da 4.000 tifosi esaltati, il sogno di giocarsi la prima, storica finale di Eurocup. Il punteggio finale (78-86) della partita di ritorno condanna Trento, che partiva con il bonus di 6 punti conquistato con merito all’andata.

Non sono bastati i 23 punti di Davide Pascolo, ottimo anche nei rimbalzi (13) e la precisione di Lockett (16 i punti per lui). La Dolomiti Energia ha pagato caro il calo di tensione nel terzo, decisivo periodo di gioco e il brutto inizio del quarto, che l’ha vista sotto di 19 punti. Il tentativo di rimonta, che ha riportato sotto Trento, è bastato solo a regalare brividi ed emozioni a un pubblico da applausi, capace di sostenere Trento fino al suono della sirena. E di rendere onore ai ragazzi di coach Buscaglia per quella che resta comunque un’impresa.

“Nel basket vince il più forte”, riconosce un affranto Gigi Longhi, presidente della Dolomiti Energia. “Ma è una sconfitta sul filo di lana, ora pensamo al campionato e alla sfida di domenica con Cantù”. “Ci è mancata aggressività, ma resta l’esperienza di una grandissima Coppa, 22 partite incredibili”, commenta coach Maurizio Buscaglia. Eccoli ai nostri microfoni:

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