Da Bologna una spinta ai libri “inclusivi”

[Maggior attenzione al diritto di leggere anche dei bambini con qualche problema. Le novità più significative

Bologna – La Fiera del Libro per Ragazzi, che si è svolta dal 4 al 7 aprile a Bologna, è un appuntamento immancabile per chi si occupa di letteratura per l'infanzia e di promozione alla lettura, occasione anche quest'anno, non solo per vedere le novità editoriali, ma anche per discutere diversi argomenti ad esse legati. Tra i tanti, due gli spunti di riflessione e i relativi progetti editoriali da segnalare.

Il primo riguarda il diritto di leggere che tutti hanno, anche i bambini con qualche problema. A questi lettori fino ad ora sono stati offerti libri e albi adattati, spesso creati artigianalmente o fotocopie. Anche loro hanno il diritto di avere in mano libri “veri” e belli, di leggere le storie che leggono gli altri e avere la possibilità di condividerle. Dalle esigenze di questi lettori con competenze diverse è nato un progetto di produzione di libri inclusivi, libri con testo a codice multiplo, verbale e iconografico (Comunicazione Aumentativa e Alternativa – CAA) utili, comunque, anche per altre tipologie di lettori. La nuova collana di Uovonero, editore da sempre impegnato nella produzione di libri inclusivi e che trattano la diversità come ricchezza, si chiama “I libri di Camilla” (Collana di Albi Modificati Inclusivi per Letture Liberamente Accessibili). Il progetto, innovativo a livello internazionale, prevede al momento l’uscita in autunno dei primi due di otto albi, uno tra i migliori pubblicati da ciascuno degli otto editori che partecipano all’iniziativa (Babalibri, Bohem, Coccole books, Giralangolo, Kalandraka, Lo Stampatello e Sinnos). Si tratta di “Che rabbia!” (Babalibri) e “Le parole di Bianca sono farfalle” (Giralangolo). Questi nuovi albi sono progettati rispettando le caratteristiche di qualità della buona produzione per i bambini sia per il rapporto tra testo e illustrazioni, sia per la storia raccontata: sono libri che mantengono una qualità anche estetica, che possono emozionare al primo sguardo, prima del racconto, prima di essere “usati”, non solo a scopi didattici, ma per il piacere di leggere in famiglia e con gli amici.

La seconda riflessione riguarda la promozione alla lettura, competenza fondamentale in questo momento di bombardamento di informazioni. Vivere bene oggi implica più che mai saper leggere, comprendere, discernere, elaborare. La cosiddetta literacy che manca a un adolescente italiano su cinque, secondo il rapporto di Save The Children sulla povertà educativa.

Da qui l’importanza di offrire valide letture ai bambini che cominciano ad apprezzare i libri autonomamente. Negli ultimi anni la produzione editoriale rivolta alla fascia d’età 7-11 è stata piuttosto trascurata. Al di là di tante serie, spesso prodotti puramente commerciali, abbastanza rari sono i buoni libri, anche se gli editori propongo di tanto in tanto delle opere interessanti. Giunti, per colmare questo vuoto, ha deciso di pubblicare “Colibrì”, una nuova collana per i giovani che amano scegliere liberamente le loro letture o che stanno imparando a farlo. 16 storie di grandi autori e esordienti, alcune nuove, altre ripubblicazioni, con copertine, livelli di difficoltà e argomenti diversi, perchè nessun lettore è uguale all’altro, soprattutto tra i bambini.

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