Migranti e confini, mons. Muser:”La sfida è comunitaria”

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Sulla questione del ripristino delle barriere al Brennero interviene anche il vescovo di Bolzano Bressanone mons. Ivo Muser. “La  mia prima preoccupazione non risiede nel fatto che l’economia e il turismo potrebbero avere risvolti negativi, ma va soprattutto a quelle donne, a quegli uomini e a quei bambini in fuga che hanno bisogno del nostro aiuto”.   “L’Europa può affrontare questa sfida. Quando però singoli paesi si tirano indietro, lasciando quindi che la responsabilità comune ricada su pochi, questi pochi non ce la faranno”.“Se – sottolinea – le persone intravedessero una prospettiva futura nella loro patria, non rischierebbero la loro vita per venire in Europa. Bisogna creare le condizioni necessarie perché essi possano vivere nella propria terra in pace e in libertà”.“Il flusso di profughi provenienti da paesi dove una vita in pace e in libertà non è possibile, non è un’ondata migratoria di alcuni mesi, ma un movimento di massa che si protrarrà per anni”, è convinto Muser. “Non esistono soluzioni semplici. Sono profondamente convinto – prosegue – che ci possa essere soltanto una soluzione comunitaria”. Secondo il vescovo, “o affrontiamo questa sfida in modo comunitario, come una questione europea, oppure siamo destinati a fallire, se gli interessi che ci guidano sono soltanto quelli del proprio stato, oppure quando alcuni stati membri dell’Unione europea vengono lasciati da soli”. “Come Chiesa locale desideriamo tuttavia continuare a dare il nostro contributo e lo compiamo con convinzione”, ribadisce Muser. 
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