>
Il dramma dei migranti.
Secondo l’Alto commissariato delle nazioni unite per i rifugiati (l’Unhcr), sarebbero almeno 880 le vittime dei tre naufragi avvenuti la scorsa settimana nel Mediterraneo. La stima si basa sui colloqui con i sopravvissuti in Italia. Almeno quaranta i bambini – tra i quali dei neonati – figurano tra i dispersi.
Il totale di rifugiati e migranti morti da inizio 2016 tentando di attraversare il Mediterraneo è salito a 2 mila 510, contro i 1.855 per lo stesso periodo del 2015.
Intanto l’ Unione europea è in pressing sui Paesi, perché “si aumenti il ritmo delle ricollocazioni, oppure scatteranno le procedure di infrazione”.
“I troppi morti in mare chiedono azioni politiche unitarie e la necessità di piani di accoglienza per tutti i migranti che hanno diritto alla protezione internazionale” – interviene ai nostri microfoni Paolo Naso, docente alla Sapienza di Roma, responsabile relazioni internazionali di Mediterranean Hope, rilanciando l’esperienza pilota italiana dei “corridoi umanitari”. “Un modello che deve diventare prassi per tutta l’Europa – aggiunge – supportato da fondamenta giuridiche”. (Ascolta qui sotto)